A ridosso della presunta data di nascita di Raffaello (fra il 28 marzo e il 6 aprile), Art Night, in onda il venerdì alle 21.15 su Rai5, torna a parlare dell’Urbinate con due documentari: Le stanze di Raffaello”, in prima visione, e “Raffaello. Il mito e la modernità”. Introduce la messa in onda, l’intervista al direttore della National Gallery di Londra, Gabriele Finaldi.
Si comincia con il documentario di Emanuela Avallone e Silvia De Felice, “Raffaello. Il mito e la modernità”, trasmesso per la prima volta in occasione dei 500 anni dalla morte di Raffaello, nel marzo del 2020. Grazie alla narrazione del restauratore e scrittore Antonio Forcellino, il documentario ripercorre il cosiddetto “periodo d’oro” dell’Urbinate, gli anni romani, dal pontificato di Giulio II a quello di Leone X che morirà nel 1521, un anno dopo la scomparsa del grande artista. “Raffaello. Il mito e la modernità” è disponibile anche su Rai Play.
La serata prosegue con la prima visione televisiva “Le Stanze di Raffaello”, scritto e diretto da Luca Criscenti. Il professor Antonio Paolucci, penultimo direttore dei Musei Vaticani (fino al 2016), guida il racconto nelle famose Stanze. Queste sale, che conducono al termine del percorso di visita dei Musei, prima della Cappella Sistina, sono parte dell’appartamento papale situato al secondo piano del Palazzo Pontificio; Giulio II della Rovere lo scelse come propria residenza e, in seguito, venne utilizzato anche dai suoi successori. La decorazione pittorica dei quattro ambienti, la Stanza dell’Incendio, la Stanza della Segnatura, la Stanza di Eliodoro e la Sala di Costantino, fu realizzata da Raffaello e dai suoi allievi tra il 1508 e il 1524.