Radici. Sguardi sulla mostra è il titolo del ciclo di quattro incontri gratuiti online incentrati sulla figura di Josef Koudelka. Proposti dal Museo dell’Ara Pacis di Roma – dove sono esposte le immagini del fotografo fino al 29 agosto 2021 – saranno visibili in streaming sui suoi canali social, dal 13 aprile al 6 luglio.
Gli interventi sono concepiti come approfondimenti della mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza”, prorogata fino al 29 agosto 2021 presso il Museo dell’Ara Pacis.
Pianificati dalla Sovrintendenza Capitolina e Contrasto, in collaborazione con Fondazione Forma per la Fotografia, gli incontri saranno tenuti da ospiti d’eccezione: il fotografo Andrea Jemolo, l’archeologo Emanuele Greco, il geografo Franco Farinelli, l’archeologo Simone Foresta.
Nella sua unica tappa italiana, l’esposizione – di cui abbiamo parlato qui – è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca.
Martedì 13 aprile ore 18.30 – Incontro con Andrea Jemolo, fotografo. Vedere per comprendere. Fotografare l’archeologia romana.
A seguito di Walls, progetto fotografico sulle mura di Roma, esposto nel Museo dell’Ara Pacis, Andrea Jemolo propone una riflessione su cosa significhi fotografare lo spazio urbano, la sua architettura e la memoria.
Martedì 11 maggio ore 18.30 – Incontro con Emanuele Greco, archeologo. Storia e storie dal Mediterraneo.
In base a una selezione di immagini scattate da Koudelka sul mediterraneo, Emanuele Greco ne approfondirà i contesti archeologici. Guiderà gli ascoltatori all’identificazione di rovine e monumenti, proponendo la ricostruzione di un quadro topografico d’insieme. Lo scopo dell’intervento sarà di fornire una lettura storica dei siti fotografati attraverso lo sguardo unico di Koudelka.
Martedì 8 giugno ore 18.30 – Incontro con Franco Farinelli, geografo. Il percorso e la mappa. Il viaggio di Josef Koudelka alla ricerca delle radici del Mediterraneo.
Franco Farinelli indagherà l’attualità dei miti e il carattere mitologico delle fotografie di Koudelka, che vengono, in quanto chiave interpretativa, sottoposte all’ascoltatore come preparatrici del terreno per uno sguardo al futuro. In questo modo, la possibilità del funzionamento spaziale del mondo, che il mito non contempla, potrebbe rivelarsi possibile.
Martedì 6 luglio ore 18.30 – Incontro con Simone Foresta, archeologo. Impressioni, emozioni, rovine.
Simone Foresta rifletterà su ciò che gli scatti delle rovine del mondo antico ci trasmettono, in un melting-pot di bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine. Il dialogo, partendo dal lavoro di Josef Koudelka, indagherà quanto la fotografia contribuisca alla costruzione di sentimenti riferiti al passato.
A volte occorre tornare dieci volte negli stessi luoghi; a volte non si trova niente. Io esploro la realtà ma non la documento […] Cerco sempre un’immagine migliore. Guardo continuamente le foto che ho scattato per cercare poi, una volta tornato sul posto, un modo per migliorarle, Josef Koudelka, tratto dal saggio di Bernard Latarjet nel volume ‘Radici’ edito da Contrasto
In uno scambio fruttuoso e coinvolgente, ogni relatore proporrà il proprio punto di vista, personale e inedito, sul viaggio trentennale intrapreso da Koudelka, il cui risultato è esposto al Museo dell’Ara Pacis.
Gli approfondimenti consentiranno all’ascoltatore di scoprire le radici della nostra storia, meglio comprenderle. Essi sono adatti sia a chi ha già potuto visitare l’esposizione delle 100 panoramiche di Koudelka, che a chi ancora non ne ha avuto l’occasione, in un’ottica di arricchimento, preparazione e guida alla comprensione.
Di fatti, ogni incontro darà modo di guardare ed esperire le fotografie in bianco e nero presentate a Roma e realizzate in Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e Italia.
Le inquadrature instabili e inaspettate non si prefiggono di illustrare e documentare i panorami senza tempo, bensì offrire un nuovo sguardo a quei luoghi così antichi che rappresentano le radici eterne dell’umanità.