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Dimissioni e polemiche a Napoli. De Luca “terremotato” dopo le nomine alle istituzioni culturali

Il governatore Vincenzo De Luca Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca

Vincenzo Trione e Patrizia Sandretto Re Rabaudengo lasciano il Comitato scientifico del Museo Madre di Napoli. Eduardo Cicelyn: “stile putiniano”

Con apparente indifferenza il governatore campano Vincenzo De Luca osserva il vero e proprio terremoto che investe molte istituzioni culturali regionali. E questo dà la misura di quanto per lui queste siano soltanto tasselli di un sistema di potere, piuttosto che colonne sulle quali si regge una civiltà. Strali gli sono arrivati dopo il sostanziale esproprio del “Napoli Teatro Festival”, cooptato al controllo regionale diventando “Campania Teatro festival”.

Valanghe di critiche anche per le nuove nomine nei comitati scientifici di Capodimonte, del Mann, della Reggia di Caserta e di Paestum. “Con figure che non hanno alcun rapporto con la storia dell’arte e con l’archeologia”, ha commentato Vincenzo Trione. “Prive di un requisito ritenuto indispensabile dall’Articolo 12 del Decreto sull’organizzazione e funzionamento dei musei statali del 2014 (‘comprovata qualificazione scientifica e professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali’). Si tratta di figure che non saprebbero distinguere un quadro di Tiziano da uno di Caravaggio, di Mattia Preti o di Alberto Burri”.

Critiche ancora più forti, trasformatesi in un vero e proprio strappo, sono quelle arrivate dallo stesso Trione, stavolta dall’altra parte della “barricata”. Lo storico e critico d’arte, curatore e seguito giornalista, si è infatti dimesso dal Comitato scientifico del Museo Madre, e con lui anche Patrizia Sandretto Re Rabaudengo, presidente del Comitato delle Fondazioni Italiane Arte Contemporanea e protagonista anche in ambito internazionale. Addii che si aggiungono a quelli di Manal Ataya, Doris Salcedo e Olga Sviblova. Che avevano già lasciato il comitato dopo la nomina della nuova presidente della Fondazione Donnaregina, Angela Tecce. “È un dato di fatto il mancato coinvolgimento in scelte importanti come l’asserita rimodulazione del comitato stesso”, ha commentato Trione. “E così, all’improvviso, mi sono sentito in bilico, sospeso. Non sono, non siamo stati coinvolti in alcun modo. Evidentemente non eravamo necessari nel progetto del nuovo Madre”.

 

Il Museo Madre, a Napoli
Il Museo Madre, a Napoli

Chi non si lascia sfuggire l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe è un ex direttore del Madre come Eduardo Cicelyn. Che dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno imputa a De Luca il “rigoroso menefreghismo col quale ha accolto le dimissioni di alcuni tra i membri più qualificati dell’unico organismo interamente regionale, quello che guida la Fondazione Donnaregina, cioè il Madre. I quali dimissionari (un professore e quattro donne di fama internazionale nel mondo dell’arte contemporanea), in realtà, non si sa neanche se siano mai stati effettivamente in carica. Le poche righe comparse alcuni giorni fa sul sito del Madre comunicano infatti che la nomina del comitato ‘non ancora ratificata’ era ‘in corso di rimodulazione’ nella prospettiva che ‘vedrà la Regione Campania protagonista nei prossimi appuntamenti internazionali’. La fonte dell’informativa in bello stile putiniano resta sconosciuta, ma il linguaggio dice tutto il necessario”.

https://www.madrenapoli.it/

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