La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano prosegue nel suo progetto di rendere disponibile a lettori, studiosi, ricercatori o a semplici curiosi, parte del suo straordinario patrimonio di manoscritti. L’istituzione milanese sta progressivamente dando corpo alla Biblioteca digitale, realizzata dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana in sinergia con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con la statunitense University of Notre Dame di South Bend, Indiana.
In questi giorni, si è tagliato il traguardo dei 500 manoscritti integralmente digitalizzati e liberamente fruibili online, senza sottoscrivere alcun abbonamento, né alcuna iscrizione, collegandosi al sito https://ambrosiana.comperio.it/biblioteca-digitale.
Tra i 500 esemplari, si possono annoverare manoscritti antichissimi e di importanza capitale per la storia del sapere, oltre a molti manoscritti splendidamente decorati e miniati, per un totale di oltre 287.000 immagini, pari a più di 13 terabyte.
Anche in un periodo complicato, segnato dalla pandemia ancora in corso, i lavori non si sono fermati; anzi, si sono dimostrati di grande aiuto per gli studiosi: a tutt’oggi, infatti, oltre 23.000 utenti da tutto il mondo hanno potuto consultare il materiale della biblioteca digitale dell’Ambrosiana.
A causa del lockdown e delle successive limitazioni precauzionali che hanno impedito di proseguire l’opera in presenza presso il Laboratorio di digitalizzazione dell’Ambrosiana, le attività di Data Curation sulle collezioni di immagini digitali realizzate nel corso di precedenti progetti e la conseguente attività di accrescimento delle collezioni digitali è stata sempre attiva e condotta da remoto.
Tutti gli sforzi intrapresi in tal senso sono stati fondamentali al raggiungimento del traguardo dei 500 manoscritti integralmente digitalizzati: a tal fine hanno giocato un ruolo-chiave anche le caratteristiche tecniche del progetto stesso, fin dal primo momento fortemente indirizzate al servizio verso gli utenti; l’aver aderito (prima biblioteca italiana) alla comunità internazionale dell’International Image Interoperability Framework-IIIF, infatti, ha consentito alla biblioteca digitale dell’Ambrosiana di confermarsi quale piattaforma flessibile e dall’agile consultazione attraverso tipologie diverse di dispositivi elettronici: dai computer desktop, ai computer portatili, fino ai dispositivi mobili caratterizzati dai piccoli schermi, quali gli smartphone e i tablet.
In questo modo, il progetto prosegue al conseguimento degli obiettivi generali, ovvero valorizzare i principali fondi manoscritti, al fine di incentivarne la fruizione e la preservazione, ad publicum commodum et utilitatem («per il bene e l’utilità pubblica»), secondo l’espressione del fondatore dell’Ambrosiana, il lungimirante cardinale Federico Borromeo di manzoniana memoria.