Print Friendly and PDF

130mila euro. Streetartista fa causa alle poste del Vaticano: “mi hanno copiata”

IL francobollo del Vaticano e il murales di Alessia Babrow IL francobollo del Vaticano e il murales di Alessia Babrow
IL francobollo del Vaticano e il murales di Alessia Babrow
IL francobollo del Vaticano e il murales di Alessia Babrow

L’Ufficio filatelico del Vaticano ha utilizzato un murales di Alessia Babrow senza citare l’autrice. Neanche dopo la sua rivendicazione “di principio”

Io posso anche lavorare gratis, l’ho fatto in passato, ma non accetto che altri si arricchiscano sfruttando il mio lavoro senza consenso. Non è una questione di soldi, ma di principio”. Il carattere schivo e riservato di Alessia Babrow, che emergeva anche dall’articolo in cui a marzo 2020 anche noi parlavamo della vicenda, mai avrebbe fatto pensare che si sarebbe arrivati in tribunale. Ma nel frattempo le cose sono cambiate. Soprattutto in termini di principio, come sottolinea l’artista italo-sudafricana.

La questione la riassumiamo così: in occasione della Pasqua dello scorso anno l’Ufficio filatelico del Vaticano emette uno speciale francobollo. E come soggetto sceglie da un piccolo murales, ispirato a un dipinto con l’Ascensione del pittore tedesco di fine ‘800 Heinrich Hoffmann. Un’opera di “poster art” affissa alla balaustra di ponte Vittorio Emanuele a Roma. Non è firmata né siglata, quindi alla figura di Gesù con il messaggio “Just use it” si affiancano le diciture “Pasqua 2020” e “Città del Vaticano”, lo stemma e il prezzo.

Poi l’autrice dell’opera viene a sapere dell’inopinata “citazione”, e sulle prime la sua reazione è neutra, anzi cautamente soddisfatta. Ma l’atteggiamento del Governatorato della Città del Vaticano l’ha convinta a cambiare opinione. “Li ho contattati in via informale e ho trovato un muro di gomma”, racconta a ilfattoquotidiano.it. “Addirittura, tramite un intermediario, mi hanno offerto come ‘risarcimento’ l’invito a un’udienza pubblica con il Papa, che ho cortesemente declinato”. A quel punto inviato due diffide a ritirare il prodotto dal commercio, senza ottenere risposta: “nel frattempo però, ufficiosamente, dicevano al mio vecchio legale che al massimo sarebbero stati disposti a regalarmi un po’ di francobolli. Allora ho deciso di andare in tribunale”.

Il Cristo risorto in una foto scattata da Alessia Babrow, autrice dell’opera © Alessia Babrow

Ora la Babrow chiede al Vaticano 36.800 euro a titolo di risarcimento del danno morale, e non meno di 92mila per il danno patrimoniale. Somma, questa, equivalente a quanto incassato con la vendita dei francobolli. L’edizione commercializzata sul portale filatelico vaticano, ancora senza alcun riferimento al nome dell’autrice, ha avuto infatti una tiratura di 80mila copie a 1,15 euro ciascuna, immediatamente andata esaurita. “Ciò che mi ha fatto più male, in questa vicenda, è non aver ricevuto il minimo accenno di scuse”, confida al quotidiano. “E credo che almeno quelle mi spettino di diritto”.

Commenta con Facebook