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Celebrare il settimo centenario della morte di Dante sfogliando la Commedia all’Ambrosiana

Angelo Pietrasanta, Ritratto di Dante Alighieri, inv. 532 | Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Mondadori Portfolio (dettaglio)
Angelo Pietrasanta, Ritratto di Dante Alighieri, inv. 532 | Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Mondadori Portfolio (dettaglio)

In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana sfoggia una preziosa selezione del proprio patrimonio librario dantesco che copre un arco cronologico dal XIV al XX secolo. Sfogliando la Commedia all’Ambrosiana va in scena dal 29 aprile al 12 settembre 2021.

Il percorso espositivo si apre idealmente con il celebre codice miniato della Divina Commedia – risalente alla fine del XIV sec., conosciuto come Chiose ambrosiane – trafugato per il suo valore da Napoleone nel 1796 e rientrato poi a Milano dopo il Congresso di Vienna. Al suo fianco, si troverà il Commento alla Commedia, del XV secolo, redatto da Pietro Alighieri, figlio di Dante, nato dal matrimonio con Gemma Donati. In questo Commento, l’autore si sforza di accordare l’opera dantesca ai capolavori della letteratura classica e con gli scritti dei Padri della Chiesa e degli Scolastici.

Amos Nattini, Dante e Virgilio in groppa a Nesso guardano il Flegetonte, illustrazione alla Divina Commedia di Dante Alighieri, 1923 | Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Mondadori Portfolio

Tra gli incunaboli spicca la pregiata edizione del Poema, realizzata a Venezia nel 1491, conCommento di Cristoforo Landino, al cui interno si trovano 100 incisioni in legno, il cui disegno è attribuito al Mantegna. Il commento del Landino, che ebbe larga diffusione, aveva una funzione esegetica del testo, più che esplicativa, mirata e finalizzata, specialmente, alla formazione del cittadino e alla glorificazione della città di Firenze.

Nella sezione delle cinquecentine si potrà ammirare la famosa stampa di Aldo Manuzio del 1502, curata dal Bembo, recante uno dei primi esempi del carattere corsivo, a opera di Francesco Griffo da Bologna. Tra le edizioni del Settecento si segnala quella di Antonio Zatta, del 1757-1758, dedicata a Elisabetta Petrowna imperatrice di Russia e riccamente illustrata da eccellenti incisioni, mentre per l’Ottocento, quella, rarissima, del 1809, per i tipi di Luigi Mussi, con i caratteri di tipo bodoniano.

La mostra si chiude con la sontuosa stampa del Poema – Firenze, all’Insegna dell’Ancora, 1817-1819 –dedicata ad Antonio Canova, recante 125 grandi xilografie. Per l’occasione – di fronte alla suggestiva ‘vetrata dantesca’ eseguita da Giuseppe Bertini nel 1851 per l’Esposizione Universale di Londra – verrà allestito uno spazio dedicato alla visione delle tavole dellaCommedia approntate, lungo un ventennio (1919-1939), da Amos Nattini dietro suggerimento e invito di Gabriele D’Annunzio.

Chiose ambrosiane, sec XIV4

Informazioni 

Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana (piazza Pio XI, 2)

29 aprile – 12 settembre 2021

Orari: giovedì e venerdì, 14.00-18.00, prenotazione caldamente consigliata

sabato e domenica, 10.00-18.00, prenotazione obbligatoria

chiusa da lunedì a mercoledì

Per assicurare al pubblico una sicura esperienza di visita, gli ingressi saranno contingentati; la prenotazione online è caldamente consigliata nei giorni infrasettimanali, mentre è obbligatoria per il sabato e la domenica.

Biglietti: intero € 15.00 / ridotto € 10.00

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