
“LA BOCCA SOLLEV
Ò DAL FIERO
PASTO”. IL CONTE UGOLINO,
LAOCOONTE MODERNO
ARTE ROMANA
Torso del Minotauro, dal gruppo con Teseo,
etàflavia
Museo Nazionale Romano, Palazzo
Massimo alle Terme
ROBERTO BOMPIANI
Dante e Virgilio portati in volo da Gerione,
1893
Roma, Accademia Nazionale di San Luca Foto: Fabio Blaco
Più di 300 opere dal Duecento al Novecento costellano la mega mostra che la città di Forlì dedica alla figura del Sommo Poeta. Di come l’arte abbia rappresentato, raffigurato e costruito il mito di Dante Alighieri attraverso tele, teleri, sculture, disegni, illustrazioni, manoscritti miniati, affreschi. Un percorso espositivo ricchissimo, suddivise in 18 sezioni, in un arco temporale che va dal Duecento al Novecento, con l’obiettivo di presentare le molteplici traduzioni figurative della potenza visionaria di Dante. Per qualche mese i Musei di San Domenico si trasformano in una pinacoteca dantesca.
Più che una mostra, Dante “La visione dell’arte”, dal 30 aprile all’11 luglio 2021, vuole raccontare a tutto tondo la figura del padre della Divina Commedia, nel settimo centenario della sua morte. Ci sono Cimabue, Giotto, Beato Angelico, Michelangelo, Tintoretto, Canova, Andrea del Castagno, autore di una delle primissime raffigurazioni del ritratto del Sommo Poeta; fino ad arrivare ai preraffaeliti, ai macchiaioli ed al Novecento, con Galileo Chini, Plinio Nomellini, Felice Casorati, Lucio Fontana, Pablo Picasso.

“AMOR CH’A NULLO AMATO AMAR
PERDONA”. PAOLO E FRANCESCA
ROMOLO DEL GOBBO
Paolo e Francesca, 1887
-1905
Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica
GAETANO PREVIATI
Il sogno, 1912
collezione privata

IL CULTO CIVILE. DAL RISORGIMENTO
ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
ALESSANDRO D’ESTE
Busto di Dante, 1813
Roma, Musei Capitolini, Protomoteca
Capitolina Foto: Fabio Blaco
Il progetto nasce da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Con loro, curatori della mostra sono il Professor Antonio Paolucci e il Professor Fernando Mazzocca, coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico.
Forlì è città dantesca. A Forlì Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. A Forlì fece ritorno, occasionalmente, anche in seguito.


“IO NON MORI’, IO NON RIMASI VIVO”.
DI FRONTE AL MALE ASSOLUTO
DOMENICO TRENTACOSTE
Caino, 1902
Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna
e Contemporanea
GIOACCHINO ASSERETO
Caino e Abele, 1640-1645 circa
Robilant + Voena Foto: Fabio Blaco
Con uno stile magniloquente e antologico, l’esposizione conduce il visitatore alla scoperta della crescente fama di Dante attraverso i secoli. Dalla fortuna al mito. Per la prima volta, l’intimo rapporto tra Dante e l’arte viene interamente analizzato e ricostruito, presentando gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria di Dante, delle sue opere e in particolare della Divina Commedia, o hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche, o ancora hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli, sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere in sé.


“VERGINE MADRE FIGLIA DEL TUO
FIGLIO”. VEDERE L’INVISIBILE
da MICHELANGELO BUONARROTI
Piet
à, 1930 circa (calco); 1498 (originale)
Cittàdel Vaticano, Musei Vaticani
MATTEO DI GIOVANNI
Madonna con il Bambino e due angeli,
1480 circa
Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena,
Collezione Chigi Saracini
WILLIAM
-ADOLPHE BOUGUEREAU
Vergine consolatrice, 1877
Parigi, Musée d’Orsay (in deposito presso
Musée des Beaux
-Arts, Strasburgo) Foto: Fabio Blaco