L’Associazione Arte Continua porta in piazza la grande scultura contemporanea: Giuseppe Penone a Firenze e Antony Gormley a Prato.
Le piazze toscane di Prato e Firenze diventano palcoscenico di un’iniziativa shche mette in relazione arte antica e arte contemporanea, l’uomo e lo spazio in cui vive. Giuseppe Penone a Firenze e Antony Gormley a Prato, due sculture che rinnovano il fascino e l’esperienza di condividere la piazza cittadina come luogo di arte e incontro.
Antony Gormley, SHY, Piazza Duomo, Prato
É alta quattro metri e pesa 3600 chili, eppure SHY vuole essere un manifesto della timidezza. L’installazione scultorea che Antony Gormley ha ideato per il centro di Prato si configura, come l’artista inglese ci ha abituato lungo la sua carriera, come un catalizzatore di esperienze soggettive.
Un approccio nettamente in contrasto con la tradizione, che vede la scultura come celebrazione del potere politico e religioso. Al contrario la scultura in ghisa di Gormley insiste su silenzio e immobilità come gli aspetti che le consentono di mantenersi aperta ai pensieri e ai sentimenti della comunità.
Riallacciandosi al pattern segmentato della Cattedrale di Santo Stefano, Gormley utilizza i i materiali e i metodi della rivoluzione industriale, esponendone la fragilità. «Voglio fare qualcosa che sia sicuro della sua presenza come punto di riferimento, ma che all’esame si connetta con il nostro io interiore e si confronti con quelle emozioni umane più timide e silenziose come la tenerezza e la vulnerabilità», ha spiegato l’artista.
L’opera, inaugurata il 19 dicembre 2020, sarà in esposizione per 6 mesi.
Giuseppe Penone, Abete, Piazza della Signoria, Firenze
Un abete gigantesco si innalza per oltre 22 metri in piazza della Signoria, nel cuore di Firenze, protendendo i suoi rami metallici verso il cielo: l’installazione, realizzata dall’artista Giuseppe Penone, è la più grande mai collocata nello spazio pubblico del centro fiorentino.
L’albero per Penone è immagine di una giovinezza trascorsa tra i boschi delle Alpi Marittime e perciò frequentata assiduamente negli ormai oltre cinquant’anni di ricerca. Esso rivela attraverso la sua crescita a cerchi concentrici una forma essenziale, strettamente necessaria alla sua stessa esistenza e al suo stesso sviluppo: è saldamente piantato nella terra ma con i rami protesi verso il cielo.
L’installazione costituisce un’anticipazione di Alberi In-Versi, mostra dedicata a Penone che le Gallerie ospiteranno dal 1 giugno al 12 settembre prossimi, nell’ambito delle celebrazioni dantesche previste per il 2021. Lo stesso titolo allude al tema dantesco dell’ “albero che vive della cima”: dunque a questo territorio di confine tra il mondo corporeo e quello concettuale, tra la materia e l’idea, farà riferimento una serie di disegni dell’artista accolti per l’occasione negli spazi delle Gallerie.