Emporio Centrale è il progetto curatoriale ideato da Giuseppe Amedeo Arnesano e ospitato all’interno della sede milanese di Forme Uniche. Inaugurato giovedì 8 aprile con Milano-Torino – mostra personale di Andrea Barzaghi, curata da Stefania Margiacchi – propone multimediali eventi culturali realizzati partendo da notizie, inchieste e approfondimenti – selezionati da un curatore e ripensati insieme a un artista attraverso la produzione di installazioni site-specific – che si manifestano all’interno di una natura doppia, sia fisica sia digitale.
Per meglio conoscere Emporio Centrale abbiamo dialogato con Giuseppe Amedeo Arnesano.
Prima di addentrarci in Emporio Centrale vorrei chiederti come nasce il nome di questo progetto e la tua collaborazione con Forme Uniche.
Viste le difficoltà dell’ultimo anno e mezzo mi piaceva pensare a un luogo di ritrovo, di partecipazione e di scambio, nel quale si potesse trovare un po’ di tutto: pensieri, idee, oggetti materiali, immateriali e anche emozionali. Emporio nasce proprio come riferimento a uno spazio reale e ideale ma anche come rimando all’emporio dell’antichità, un centro di diffusione culturale, commerciale e d’incontro di tra diverse civiltà. La collaborazione con Forme Uniche nasce un po’ per caso, forse quest’estate a Polignano a Mare, da lì in poi in un susseguirsi di mail, telefonate e vocali su WhatsApp; in particolare, tutto questo è stato possibile grazie a una grande disponibilità, fiducia e spirito di condivisione.
Emporio Centrale è un dispositivo che porta artisti e curatori a confrontarsi con uno spazio attivo di lavoro: come nasce l’idea e come si sviluppa il progetto?
L’idea nasce dall’esigenza di provare a comprendere “il presente” attraverso la mediazione dell’arte. Il 2020 è stato un anno assurdo nel quale è successo di tutto; penso alle all’inferno scoppiato in Australia, al rapimento di Zaki, l’omicidio di Floyd e alla rivolta globale di Black Lives Matter. Abbiamo vissuto un periodo di transizione, che stiamo tutt’ora attraversando, ma che in fondo abbiamo compreso molto poco.
Per quanto riguarda il progetto, abbiamo invitato cinque curatori: Stefania Margiacchi, Stefano Volpato, Federica Fiumelli, Yuliya Say e Rosita Ronzini – che ringrazio per l’adesione e la disponibilità – saranno loro a scegliere l’artista e la tematica da trattare in base agli eventi in corso e a quelli dell’ultimo anno. Da aprile, e fino a dicembre 2021, la redazione ospiterà delle operazioni site- specific che verranno documentate anche digitalmente, fino all’inaugurazione di una collettiva, il prossimo anno, pensata per uno esplosivo e multifunzionale spazio milanese, Covid permettendo.
Su quali basi teoriche si fonda Emporio Centrale e come vuole relazionarsi con il pubblico?
Il progetto riguarda due aspetti della mia ricerca: la relazione con una dimensione spaziale totalmente avulsa dall’idea di white cube e il confronto plurale con artisti e curatori. In questo caso specifico ho fatto riferimento a due testi che riprendo sempre con interesse: Reinventare il medium di R. Krauss e Vita Activa di Hanna Arendt, lettura fondamentale, quest’ultima, anche per il prossimo Vol. 1 di giardinoproject. Da questo libro si apprende come l’attività umana – intesa come agire politico- diviene un’azione orizzontale per la cura e il benessere collettivo.
Ovviamente il periodo e il luogo di lavoro ed esposizione – La Redazione – non ci permettono di pensare a delle vere e proprie inaugurazioni. Abbiamo optato per una modalità di fruizione dal vivo su prenotazione, dedicata agli addetti ai lavori e al pubblico in base alle disposizioni in materia sanitaria: per i più curiosi ci affidiamo al digitale.
Il progetto prende il via con un’avvolgente installazione di Andrea Barzaghi che da corpo a Milano-Torino: puoi raccontarci questa mostra?
La mostra, come suggerisce il titolo, è in due atti, unisce idealmente due città e ricongiunge quegli affetti che nella notte del 9 marzo 2020 hanno tenuto con il fiato sospeso un’intera nazione.
La misura della distanza come strumento di connessione e la paura dell’ignoto hanno causato un esodo concitato di tutti coloro che per vari motivi erano lontani dalle proprie città; in maniera ragionata, Stefania Margiacchi insieme ad Andrea Barzaghi inaugurano il progetto nel mondo più sincero, vivido ed espressivo, raccontando un vissuto singolare che non dimenticheremo mai. Dopo la tappa milanese – dal 8 maggio e fino al prossimo 8 agosto 2021 – l’operazione di Barzaghi si completa, per riconquistare un’intimità e un lirismo inedito, nelle stanza di Société Interludio a Torino. Un appuntamento assolutamente da non perdere.
A maggio inaugurerà la seconda tappa di Emporio Centrale: puoi darci qualche anticipazione?
Per ora solo che a maggio il secondo episodio di Emporio Centrale ospiterà due altri protagonisti d’eccezione, come il curatore Stefano Volpato e l’artista Dario Picariello.
Milano – Torino | Andrea Barzaghi
a cura di Stefania Margiacchi
08 aprile – 08 maggio 2021
La Redazione – Via Bronzetti 8, Milano
Partner: Forme Uniche e State Of
Media partner: ArtsLife
Logo realizzato da Manuela Nobile e Alessandro Buzzo
www.formeuniche.org/emporio-centrale/
Visita su appuntamento in base alle disposizioni governative, fruibile in formato digitale