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Comunità, riflessione, scambio. Jingge Dong per Lido La Fortuna, Fano capitale del contemporaneo

The Goddess of the Luo river(Black), 2020, tecnica mista su tela, 170 ×200 cm The Goddess of the Luo river(Black), 2020, tecnica mista su tela, 170 ×200 cm
The Goddess of the Luo river#4, 2020, mixed media on canvas, 200 × 340 cm
The Goddess of the Luo river#4, 2020, mixed media on canvas, 200 × 340 cm

L’Associazione Culturale Lido Contemporaneo, in collaborazione con il Comune di Fano – Assessorato alla Cultura e Beni Culturali, presenta Lido La Fortuna. Un progetto triennale, con epicentro la città di Fano, che ogni anno a maggio vedrà la realizzazione di una Residenza d’artista volta a promuovere e sostenere il lavoro di giovani artisti sul territorio fanese, in un confronto serrato e dialettico con le peculiarità identitarie e intrinseche del luogo e con la comunità intera. Per la prima edizione, che si terrà dal 17 al 30 maggio presso il Symposium Quattro Stagioni di Cartoceto (PU), sono stati invitati sei artisti, tra i maggiori talenti nazionali e internazionali. I temi al centro del progetto, con i quali gli artisti si confronteranno, sono: il Ritorno; il Locale; il Periferico; il valore e la valorizzazione del Territorio (la matrice naturale e quella culturale); l’idea di Comunità; la Contaminazione tra pratiche e linguaggi.

Ogni settimana ArtsLife presenterà gli artisti ospiti del progetto (#4)

Parola a Jingge Dong.

Tirando le somme di questo anno pandemico ancora in essere. Il tuo lavoro, il tuo essere, il tempo, lo spazio. Dimensioni e considerazioni.

Da un punto di vista psicologico, se restiamo a lungo in un posto per lavorare (a casa o in studio) la monotonia può prendere il sopravvento. Questo stato può influenzare le nostre emozioni. Vedo ad esempio alcuni artisti intorno a me che per questo motivo riflettono un’emozione negativa, cosa che non fa bene alla creazione artistica. Ma siccome l’arte è un fatto molto soggettivo credo che allo stesso tempo che alcuni artisti si siano abituati a questo ritmo.

Gli artisti sono un tipo di comunità più sensibile a cogliere i cambiamenti dei tempi e a riflettere lo spirito dei tempi. Nell’atmosfera generale di questa epidemia, gli artisti potrebbero riflettere sull’impatto che ci porta, generando così tanti riflessioni e fonti di ispirazione. Per esprimere attraverso i nostri media e le nostre “maniere” creative la nostra cura umanistica in questo contesto, o per esplorare il nostro fragile rapporto con la natura e così via.

Personalmente, in questo anno di epidemia ho avuto più tempo di ricevere tanti informazioni e immagini interessanti provenienti da tv, pc e altri device che sono potenziali materiali miei per sviluppare i lavori. Al contempo, però, ho notato la vastità delle fake news che influenzano la mia emozione. Che tristezza vedere litigare per delle cosiddette “verità” che verità non sono. Così mi domando che cosa sia la realtà e che cosa l’illusione. A volte nel sogno ci sono certi immagini cosi tangibili cosi logici come se fosse nel mondo reale. A volte nella vita reale succedono delle cose così assurde e drammatiche come se vivessimo in una terra di illusione. Come l’autore Cao Xueqin in dinastia Qing disse: “Quando il falso è trattato come fosse un vero, il vero sarebbe (anche) trattato come un falso. Dove la cosa non esiste viene trattata così come è la cosa che esiste viene (anche) trattata come non lo è.”

Nel mio quadro si vede il vero o il falso? Si vede la realtà o l’illusione? Si vede l’essere o no?

个人照片
个人照片
Ricerca, locale, territorio, comunità. La residenza come un ampio e trasversale atto di resistenza.

Il mercato dell’arte di oggi è dominato da un’atmosfera impetuosa. Alcune persone sono ciecamente in cerca di fama e fortuna e hanno perso la direzione. Arricchiscono i loro curriculum e migliorano la loro reputazione partecipando a mostre e attività di vari livelli e qualità. E così hanno accumulato densamente i titoli e esperienze. Questo tipo di comportamento speculativo non è essenzialmente per la ricerca della bellezza, ma per la fama e la fortuna. Ma se si basa sugli interessi (fama e fortuna), tutte le attività artistiche (creazione, mostre, mercati) hanno cambiato i loro gusti e la bellezza non esiste, perché Kant ha detto: Bellezza è la forma della finalità di un oggetto percepita senza la rappresentazione di uno scopo. Penso anche che la bellezza non abbia nulla a che fare con l’utilitarismo.

Dopo tutto, l’arte è basato sulle opere, le opere sono il cuore: senza buone opere, la qualità della mostra e il funzionamento del mercato dell’arte ne saranno influenzati, e l’arte è naturalmente desolata. Allora qual è il nostro scopo come giovane artista? Al mio parere sia proprio creare opere più fresche, più interessanti e, in breve, migliori. E poi, attraverso questa attività creativa, si realizza il proprio valore di vita. In particolare nella vita moderna frenetica, rumorosa e complessa, la “distanza” tra le persone si fa sempre più lontana. Nostro scopo perciò sarebbe manifesta le caratteristiche di comunità delle persone, e così interpreta la bellezza in modi diversi di ciascuno.

Un buon lavoro non può mai essere realizzato in uno stato impetuoso: abbiamo bisogno di un periodo di tempo, di un luogo e di un po’ di riflessione. Così accade che il programma di residenza artistica ci offre una tale opportunità: due settimane ci permettono di vivere un periodo di tempo creativo intensivo e concentrato; essere lontani dalla città può permetterci di rallentare il ritmo della vita e affondare i nostri cuori allo studio, nuovo e diverso. L’ambiente ci porta una differenza nell’esperienza visiva e porta anche più possibilità al nostro linguaggio artistico; infine, viene creato un gruppo di artisti per difendere i nostri ideali e i nostri attraverso scambi e collisioni concetto di valori. Penso che questo sia molto importante.

Four winds#7, 2021, oil painting on canvas, 39 × 34 cm
Four winds#7, 2021, oil painting on canvas, 39 × 34 cm
Contaminazione, dialogo, osmosi: punti fondanti di una residenza.

Per iniziare una storia si presuppongono il tempo, il luogo e il personaggio. Un programma di residenza è proprio come raccontare una “storia”: riguarda il record di tempo, l’esplorazione dello spazio ed è un ponte per realizzare il contatto tra le persone. Per quanto riguarda la residenza artistica, penso che la cosa più significativa e utile sia consentire agli artisti qui di comunicare tra i artisti, con background culturali diversi, esperienze di vita e stili artistici diversi. Infatti, credo un programma di residenza artistica a lungo termine avrà una modalità di comunicazione e integrazione a lungo termine (da tre mesi a un anno circa), mentre il programma di residenza a breve termine avrà un’altra possibilità di dialogo e influenza reciproca. Si deve adattare all’ambiente più velocemente, il che stimolerà la tua maggiore sensibilità e creatività improvvisativa. Questo tipo di comunicazione e creazione può essere più radicale o un po’ più istintivo.

Quando tu vai in un posto nuovo, incontrai nuove persone e hai una nuova esperienza, si forma una relazione tra te e gli altri e questa relazione ti influenzerà direttamente o indirettamente. La relazione ti offre una buona opportunità che ti permette non solo di rifletterti su cosa hai ottenuto come soggetto, cosa hai imparato e che tipo di lavoro hai completato in un’attività di residenza artistica; Nello stesso tempo, come oggetto, che feedback hai portato ai tuoi compagni e a questo luogo, che tipo di confronto culturale e fonti di ispirazione che fornisci agli altri, se rendono questo progetto più ricco grazie alla tua partecipazione e alle tue attività o no. Per me è sempre emozionante di conoscere amici nuovi. Questo ti permette di conoscere i linguaggi artistici diversi e dietro di cui le culture fonde diverse. Ci comunichiamo facendo un dialogo raccontando le nostre storie e ci impariamo mostrando i propri lavori, poi si migliora e far più maturo ai propri lavori perchè si capisce più il mondo e si ha un orizzonte più ampio.

Più importante è che potremmo dopo questo dialogo trovare un percorso artistico più personale invece di uno omogeno. Ed è proprio la residenza ci offre un ambiente a rendere possibile un incontro, un dialogo tra noi artisti. E credo che in questo modo una “storia” possa essere completa ed emozionante.

The Goddess of the Luo river(Black), 2020, tecnica mista su tela, 170 ×200 cm
The Goddess of the Luo river(Black), 2020, tecnica mista su tela, 170 ×200 cm
La tua ricerca, i tuoi riferimenti, il tuo linguaggio, tecniche e materiali prediletti.

I miei riferimenti possono essere variabili. Mi ispiro ogni giorno dal mondo mi circonda osservandolo coi miei occhi, quando leggo una novità con immagine, guardo un film o serie TV, sfoglio le opere di altri artisti… Mi emergono spesso una foto interessante, una trama fantastica o un gruppo di colore abbagliante… Li catturo subito con un disegno, un screenshot o una foto. Poi faccio delle prove con colore a registrare queste ispirazione.

Direi che il nucleo del mio linguaggio personale è la fusione: la fusione di cinese e occidentale (in termini di spazio) e la fusione di antico e moderno (in termini di tempo). Il mio lavoro combina i elementi della forma artistica cinesi e occidentali. Ero solito usare grande pennellata per creare strati di diverse dimensioni e di diversi colori, esprimendo indirettamente un oggetto. Ma avevo ancora bisogno di arricchire i miei quadri in termini di linguaggio artistico rendendoli di più profondi e maturi. Poi ho pensato all’espressione di “linea”, che ha un estremamente ruolo importante nell’arte tradizionale cinese. Ho quindi cercato di cogliere questa opportunità per provare ad aggiungere gli elementi di linea dei dipinti cinesi alle mie opere per vedere se il linguaggio formale può essere integrato. Questo è un po’ simile al trapianto di organi perchè nessuno può promettere se si verificherà il rigetto. Ma dopo diversi tentativi, ho scoperto che questo tipo di fusione è ancora fattibile. In realtà, si sono tutti infiltrati nel mio processo di creazione la prospettiva unica della pittura cinese, il concetto di tempo e spazio, struttura simmetrica, “vuoto” e altri concetti.

Gli ultimi anni in Italia me ne hanno portato alcuni cambiamenti fondamentali nel mio stile e modo di pensare. Gli studi dell’Accademia di Belle Arti, le mostre e le istituzioni artistiche di Venezia hanno creato un perfetto artistico atmosfera. Sono influenzato dalla libertà e dalla diversità dell’arte contemporanea occidentale qui. Inoltre, il paesaggio e lo stile di vita sono così diversi dai primi 26 anni che ho vissuto in Cina. Questa esperienza ha formato un “confronto” come un grande contrasto, ed è proprio questo “confronto” che ha influenzato anche il mio modo di pensare e di creare: concreto e astratto, oriente e occidente, passivo e attivo, oggettivo e soggettivo… Penso che questo cambiamento sia molto importante, proprio come il rosso sarà più forte quando è accanto al verde. Se non c’è esperienza in questi anni di vivere e lavorare in Italia che sia completamente diversa dalla Cina, potrei non essere in grado di scoprire i concetti di valore nella mia cultura e arte (cultura e arte cinese) con questo “confronto”.

Quei diversi e distintivi elementi e simboli dell’arte orientale sono stati amplificati dal “confronto” e io “ri-capisco” anche la mia cultura. Può darsi che proprio questa “ri-comprensione” della mia cultura è stata espressa attraverso l’integrazione delle forme d’arte cinese e occidentale definisce il mio linguaggio artistico attuale.

Si vede spesso in miei lavori le pennellate corpose di colore ad olio. Non è facile usare altri mezzi o materiali realizza questo tipo di pennellata. Questo è uno dei motivi per cui preferisco la pittura ad olio, l’olio di lino e la trementina. Certo, avendo passato otto anni a studiare tecniche di pittura ad olio in Cina, spero di sfruttare al massimo il linguaggio della pittura ad olio possibile. Infatti il fatto che il linguaggio della pittura ad olio abbia molte possibilità è stato già dimostrato nelle numerose opere di Tiziano di scuola veneziana. Dai suoi primi anni agli ultimi anni della carriera, ha usato questa tecnica per creare un gran numero di capolavori in diversi linguaggi pittorici e pennellate, il quale è mozzafiato. Di recente, sto sperimentando una varietà di materiali per la pittura, ad esempio, per ottenere un effetto come rilievo, ho provato a mescolare segatura di legno con resina acrilica. Ritengo che i vari materiali possono portare una diversità del linguaggio e forma artistica. Alcuni comuni materiali si sono rivelati davvero interessanti e possono dare alle persone una visuale più fresca esperienza. Proverò più materiali e tecniche in futuro.

Antares#1, 2020, mixed media on canvas, 200 × 300 cm
Antares#1, 2020, mixed media on canvas, 200 × 300 cm
Fonti d’ispirazione (letteratura, musica, cinema…).

Credo che come un artista che si dedica all‘arte visuale noi dobbiamo vedere osservare sempre e se è possibile sia meglio conosce più ampio e profondo il mondo tramite letteratura e musica etc. Da dei classici o romanzi ci fa sempre immaginare una figura di personaggio o una scena reale o surreale. O anche ti fa stimolare una idea una concezione un motivo per lavorare. La serie di miei quadri “The Goddess of the Luo river” è proprio basata su una poesia omonima di Cao Zhi del lll sec.d.C.  Invece la musica è un altro tipo d’arte. Troviamo tanti punti in comune con arte visivo tipo il ritmo e l’emozione. Ascolto ultimamente la musica di un band “King Gizzerd and the Lizard Wisard”. Ci sono dei pezzi meravigliosi perche è combinato lo stile di mondo di mid est in un gruppo australiano. Secondo me è proprio questo tipo di lavoro che accetta l’integrazione multiculturale e stili diversi, nel frattempo conserva il proprio riconoscimento culturale nativo, da freschezza alle persone e crea un’esperienza mai avuto. Lo stesso vale per l’arte: se si vuole che il proprio lavoro più personale e più interessante comunque migliorato, non è fattibile accontentarsi di restare dov’è, solo la comunicazione e l’integrazione funzionano a portarci nuove possibilità.

Progetti attivi, progetti futuri.

Attualmente a Venezia c’è la mostra finale dei giovani artisti della residenza di fondazione Bevilacqua La Masa che ha il luogo nella galleria di Piazza San Marco il 10 maggio. A Bologna nella galleria L’ARIETE artecontemporanea partecipo una mostra “BACK TO MYSELF” dedicata a tre giovani artisti dei quali segue da tempo la nostra ricerca. La mostra si tiene dal 10 aprile al 10 giugno e fa parte anche all’attività “ArtCity” a Bologna. Nel futuro ci sarebbe probabilmente una mostra mia all’estero la seconda metà di 2021, ma il progetto è ancora in discussione. Vediamo e incrociamo la dita!

 

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