Su Arte in italiano, una serie di mini-excursus sulla storia dell’arte offre, di volta in volta, una reinterpretazione in chiave sensuale di alcuni capolavori arcinoti, di cui tutti conosciamo l’interpretazione più accreditata. È il turno della Lattaia di Vermeer.
“Per molto tempo gli storici dell’arte l’hanno vista come una semplice pittura naturalistica, in contrasto con i grandi soggetti religiosi e storici. Ma questo è un controsenso totale (…). Una lattaia, all’epoca è un cliché erotico che tutti capiscono subito”. A parlare è l’attrice e professoressa di storia dell’arte Hortense Belhôte, che getta nuova luce sull’opera dipinta dal pittore olandese Jan Vermeer (1632 – 1675) nel 1658 circa e conservata presso il Rijksmuseum di Amsterdam.
La web-serie Si prega di non toccare, disponibile su Arte in italiano, propone infatti una rilettura sensuale e sovversiva di alcuni capolavori della storia dell’arte. A fare da fil rouge, il tema della sessualità, spesso introdotto (in maniera consapevole o meno) da un’opera: a dimostrazione che temi come il femminismo, la masturbazione e la sessualità non sono certo nuovi – legarli a storie antiche permette una riflessione più ampia.