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Come un tempo improvviso in un mondo senza tempo: Chiara Dynys e Sean Shanahan illuminano Villa Panza 

Chiara Dynys, Camini delle fate | photo Michele Alberto Sereni e Natascia Sereni
Chiara Dynys, Camini delle fate | photo Michele Alberto Sereni e Natascia Sereni

La splendida Villa Panza di Varese, gestita dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, riparte con la mostra Sudden Time: otto grandi installazioni di Chiara Dynys e Sean Shanahan, realizzate tra il 2018 e il 2021 ed esposte qui per la prima volta. Fino al 5 settembre 2021.

Sudden Time prende il titolo da una sinfonia scritta nel 1993 dal compositore inglese George Benjamin, cui fanno eco i versi del poeta Wallace Stevens “Era come un tempo improvviso in un mondo senza tempo”. Il tempo improvviso, nell’interpretazione di Chiara Dynys e Sean Shanahan è l’illuminazione, la rivelazione che accompagna l’intuizione loro, come di ogni artista.

La mostra, a cura di Anna Bernardini e Giorgio Verzotti, presenta i lavori, alcuni dei quali appositamente concepiti per questi spazi, esito della ricerca dei due artisti, che erano apprezzati dal collezionista Giuseppe Panza. La selezione delle opere e il loro allestimento mostrano l’evidente affinità con la stessa ricerca del collezionista, che si riflette nella collezione permanente di Villa Panza, in un dialogo che rivela nuovi e diversi punti di vista sugli stessi temi della luce, del colore e della loro dinamica nell’esperienza della percezione individuale.       

Chiara Dynys, Camini delle fate | photo Michele Alberto Sereni e Natascia Sereni

Sudden Time riunisce otto grandi installazioni dei due artisti realizzate tra il 2018 e il 2021 ed esposte qui per la prima volta, in particolare negli spazi dei rustici della Villa al piano terra – la scuderia grande, la scuderia piccola e le due rimesse per le carrozze – e nel parco; al primo piano sono invece allestiti tre lavori storici di Sean Shanahan, provenienti dalla Collezione Panza.

Per i rustici della Villa, Chiara Dynys propone tre grandi lavori site specific. All’interno della scuderia piccola, Camini delle Fate (2020 – 2021), è un’opera composta da 34 vetri di Murano, di colori e proporzioni differenti, con il centro in foglia d’oro, inseriti come finestre colorate dentro una grande parete nera. Qui l’artista cita le abitazioni di eremiti e anacoreti risalenti all’XI secolo scavate nella roccia della Cappadocia. All’interno della prima rimessa delle carrozze, Giuseppe’s Door (2020-2021) è una fusione in vetro opalescente. Sulle tre pareti della seconda rimessa viene invece proiettata Melancholia (2020-2021), definita dall’immagine di un cerchio luminoso che cambia lentamente colore e a cui si sovrappone un cerchio opaco nero, come se assistessimo ad un’eclisse lunare. L’occhio dell’osservatore coglie così il potere trasfigurante del rapporto dinamico fra luce e buio, che sembra smaterializzare i volumi e interagire con la percezione degli spazi.

Una scultura è invece allestita nel parco della Villa che, come anche accade per gli ambienti interni, stimola la sensibilità degli artisti attivando un fecondo dialogo tra arte e natura. Chiara Dynys propone Giuseppe’s Door (2020-2021), elaborazione monumentale (310 x 260 x 70 cm) della scultura già presente all’interno dedicata al Conte Panza, realizzata in corten e vetro di Murano fotosensibile. Lo speciale materiale cangiante si “carica” di luce e la rilascia nel buio come una “fluorescenza fantasmatica”, dice l’artista. 

Sean Shanahan, Nunc |Photo Michele Alberto Sereni

Quattro installazioni monocromatiche di Sean Shanahan si relazionano invece con gli spazi della scuderia grande. Uno di questi, Taddeo (2018-2021), si offre ad una visione frontale, occupando la parete di fondo dell’ambiente. Qui una forma gialla esagonale sembra galleggiare sulla parete, che l’artista sceglie di dipingere in colore arancione, e sollevarsi come attratta dalla luce naturale che sgorga dalla lunetta presente sulla sommità del muro. Alle pareti laterali, altri tre interventi pittorici S.T (2021), Nunc (2021), Transit (2021), si compongono di moduli di diverso colore (tutte le superfici sono in solido MDF) dai bordi rastremati in modo da costellare di fenditure le superfici così assemblate, anche qui con un intento dinamizzante.

Al piano nobile della villa Sean Shanahan espone tre opere parte della collezione storica di Giuseppe Panza di Biumo raccolti dal collezionista tra il 2004 e il 2007: Untitled (Yellow), 2004; Untitled (Hommage to Frederic Thursz), 2004; Untitled (Paul), 2007 tutti in olio su MDF.

Sean Shanahan, Untitled | Photo Michele Alberto Sereni

Informazioni 

Fino al 5 settembre 2021

Villa Panza, Piazza Litta 1, Varese

SOLO SU PRENOTAZIONE

Orari di apertura: Tutti i giorni – esclusi i lunedì non festivi – dalle ore 10.00 alle 18.00 

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