Costruire con legno tenero: è questa la risposta del Padiglione USA all’interrogativo di base della Biennale: “Come vivremo insieme?”
Molti ricorderanno le ultime scene di Witness – Il testimone, celebre film diretto da Peter Weir nel 1985 che nel 1986 vinse 2 premi Oscar. Quelle scene dove il protagonista Harrison Ford si unisce alla comunità Hamish per costruire tutti insieme un fienile tutto in legno. È questa l’atmosfera che regna nel Padiglione degli USA alla Biennale di Architettura: costruire con legno tenero. La tipologia storicamente migliore per soddisfare la popolazione e l’economia in espansione del Midwest americano. E, sorprendentemente, la modalità costruttiva ancora dominante: oggi, negli Stati Uniti, più del 90% delle nuove abitazioni sono costruite con telai di legno.
Una modalità nel tempo favorita dall’abbondanza di foreste di pini e abeti, dalla semplicità e dalla velocità della tecnica costruttiva, realizzabile anche da operai poco specializzati. Che continua a influenzare la vita contemporanea “e a rispecchiare gli ideali democratici in maniera sottile ma importante”, si legge negli statement del padiglione. Costruzioni decisamente egalitarie, visto che le migliori travi standard possono essere acquistate anche nei quartieri più poveri. Eppure, la modalità costruttiva a telaio di legno “è il contributo più ignorato che la nazione ha offerto all’architettura”. E il padiglione cerca di rimediare a questo vulnus.
Come veniamo a patti con le scelte del passato? Che tipo di futuro possiamo creare? La mostra risponde a questi interrogativi valorizzando la modalità costruttiva più diffusa negli Stati Uniti. E si chiede se “da un passato ordinario non possa nascere un futuro forte e importante nel campo della progettazione”. Chi visiterà la Biennale sarà colpito dalla rivoluzione esterna del padiglione: visto che gli autori hanno scelto di completare il progetto degli anni ’30 del Novecento di Delano e Aldrich, che guardava all’architettura classica europea, con un’architettura a telaio di legno. Che diventa la nuova facciata dell’edificio storico.
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