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Dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei: la mostra al MAEC di Cortona

Lampadario a sedici beccucci Lampadario a sedici beccucci
Lampadario a sedici beccucci
Lampadario a sedici beccucci

Il MAEC di Cortona presenta una mostra dall’alto profilo storico. Luci dalle tenebre, dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei è in assoluto la prima mostra dedicata all’illuminazione nel mondo etrusco. A cura di Luigi Donati, Paolo Bruschetti, Vittorio Mascelli è visitabile dal 5 giugno al 12 settembre 2021.

É un progetto affascinante quello che il MAEC | Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona ha in programma per la propria ripartenza. Una mostra frutto delle suggestioni della storia e della ricerca che da sempre ha cercato di definirne le sfumature, ricostruirne le dinamiche, comprenderne i meccanismi. Da questo impegno nasce Luci dalle tenebre, dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei. Si tratta della prima mostra in assoluto dedicata all’illuminazione nel mondo etrusco.

Gli oggetti in mostra, affiancati dai contributi critici di studiosi e docenti italiani e internazionali, testimoniano le tecniche di illuminazione più utilizzate all’epoca. Dalla loro applicazione strettamente quotidiana al loro coinvolgimento nelle pratiche rituali. I reperti provengono dai più prestigiosi musei italiani e certificano la qualità dell’iniziativa.

Dal celebre lampadario etrusco in bronzo, già custodito nelle sale del MAEC, all’eccezionale prestito dal Mann di Napoli: una statua ritrovata a Pompei rappresentante un efebo, cui è dedicato uno speciale allestimento nella sala dei Mappamondi. La statua in bronzo è alta circa un metro e mezzo e rappresenta un adolescente con un candelabro che svolgeva il ruolo di accoglienza per gli ospiti illustri nelle dimore dell’antichità.

Statua di efebo utilizzata come portalampade
Statua di efebo utilizzata come portalampade

Un’intera sezione è dedicata ai sistemi di illuminazione collegati alla cultura nuragica, sviluppata nella Sardegna preromana, ed una sezione, particolarmente ricca, è riservata ad alcune delle più prestigiose realizzazioni rinvenute nella città di Pompei – legata al mondo etrusco da antichi vincoli di dipendenza – fra cui la statua di cui sopra.

Le tre tematiche cardine – La “luce divina” | La luce naturale e le tecniche per un’illuminazione ecologica e naturale degli ambienti | Le tecniche di illuminazione artificiale attraverso gli strumenti in bronzo, ferro o ceramica – permettono di calarci al meglio nell’atmosfera che ci attende in mostra.

Il progetto rappresenta un grosso punto di arrivo per lo studio sviluppatosi attorno alla civiltà etrusca, ma anche un punto di partenza per la sua divulgazione. I modi e i tempi con cui i nostri avi illuminavano le loro abitazioni in modo ecologico ed ecosostenibile attraverso l’uso di risorse rinnovabili è infatti un invito ai visitatori a riflettere sui temi dell’ecologia mondiale.

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