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Da liberatore a imperatore: la mostra sul rapporto tra Napoleone e Milano

Lorenzo Bartolini (Savignano, Prato, 1777 – Firenze, 1850), Busto di Napoleone Marmo, 60 × 40 × 31 cm(altezza con peduccio 74 cm)
Lorenzo Bartolini (Savignano, Prato, 1777 – Firenze, 1850), Busto di Napoleone Marmo, 60 × 40 × 31 cm(altezza con peduccio 74 cm)

Per celebrare i 200 anni dalla morte di Napoleone, la Galleria Carlo Orsi di Milano presenta la mostra Napoleone e Milano: tra realtà e mito (l’immagine di Napoleone da liberatore a imperatore). 14 opere raccontano il rapporto tra i condottiero e la città. Dal 27 maggio al 26 giugno 2021.

Quanto è cambiata Milano da quando, il 15 maggio 1796, Napoleone Bonaparte, esercito al seguito, ha fatto il suo ingresso nel capoluogo lombardo? Tanto, tantissimo. In vent’anni (nel 1814 l’abdicazione) il liberatore – in seguito divenuto imperatore – ha influenzato Milano con un’intensità e un fervore mai visti prima. Molti i suoi meriti: il buongoverno, le strutture, l’amministrazione virtuosa della città, ma anche l’attenzione verso la pittura, l’architettura e l’urbanistica.

La riprova della sincera passione di Napoleone per l’arte è l’incontro avvenuto all’indomani del suo ingresso a Milano con due pittori di grande talento, Antoine-Jean Gros e Andrea Appiani; quest’ultimo è stato il maggior interprete figurativo dell’età napoleonica in Italia e il ritrattista ufficiale dell’imperatore.

Andrea Appiani (Milano, 1774-1817), Ritratto di Alessandro Trivulzio ministro della Guerra, 1802-1804, olio su tela, 98 × 73 cm
Andrea Appiani (Milano, 1774-1817), Ritratto di Alessandro Trivulzio ministro della Guerra, 1802-1804, olio su tela, 98 × 73 cm

Proprio da lui parte la mostra Napoleone e Milano: tra realtà e mito (l’immagine di Napoleone da liberatore a imperatore), organizzata dalla Galleria Carlo Orsi dal 27 maggio al 26 giugno 2021.

Il Ritratto di Alessandro Trivulzio ministro della Guerra (1802-1804) di Appiani guida una selezione di 14 opere, tra cui il Ritratto di Napoleone Bonaparte (1805) di Giuseppe Bossi, rivale di Appiani. A completare la sezione dedicata ai ritratti dell’uom fatale vi sono un’altra opera di Giuseppe Bossi Ritratto di Napoleone appoggiato al globo, il Busto di Napoleone realizzato in marmo da Lorenzo Bartolini e la Statuetta equestre di Napoleone Bonaparte di Giacomo Raffaelli.

La mostra prosegue con una sezione di opere raffiguranti i funzionari e la corte napoleonica tra cui si menzionano la serie di miniature di Giambattista Gigola su avorio, e i luoghi e le vedute dell’epoca. A chiudere il percorso espositivo – e a testimoniare il perdurare del mito napoleonico nei decenni successivi alla sua morte – è l’opera Napoleone distribuisce le decorazioni dopo la battaglia di Wagram di Francesco Hayez.

Giuseppe Bossi (Busto Arsizio, Varese, 1777 – Milano, 1815), Ritratto di Napoleone appoggiato al globo, olio su tela, 98,5 × 74,5 cm
Giuseppe Bossi (Busto Arsizio, Varese, 1777 – Milano, 1815), Ritratto di Napoleone appoggiato al globo, olio su tela, 98,5 × 74,5 cm

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