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La felicità è una scelta. Jacques Henri Lartigue, l’eterno enfant prodige al Museo Diocesano

La Baule, 1979 La Baule, 1979
Per Vogue alla Reggia di Versailles, 1980
Per ‘Vogue’ alla Reggia di Versailles, 1980

Ciò che mi interessa è l’istante presente, bisogna trovare ogni giorno il modo di essere felici.” (Jacques Henri Lartigue) 

La spensierata ricerca della felicità di Jacques Henri Lartigue – simil Great Gatsby francese –  è in mostra con i suoi pregevoli scatti al Museo Diocesano di Milano fino al 10 ottobre 2021. L’esposizione, dal titolo L’invenzione della felicità, ricalca lo scopo principale del fotografo francese di fermare il tempo, salvare l’attimo dal suo inevitabile passaggio: un mezzo per rivivere i momenti felici.

Jacques Henri Lartigue
Jacques Henri Lartigue

’Quando ti vien voglia di criticare qualcuno’ mi disse ‘ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu.” (Francis Scott Fitzgerald, The Great Gatsby)

Lartigue al Museo Diocesano
Lartigue al Museo Diocesano

Jacques Henri Lartigue (1894-1986) – eterno enfant prodige amante della bella vita in Costa Azzurra, pittore mediocre, ma considerato come uno tra i più grandi fotografi del secolo scorso – ha dovuto attendere parecchio prima che gli venisse riconosciuta la sua fama, pur avendo capacità innegabili pari ai migliori fotografi della Magnum.

Lartigue fece ciò che nessun fotografo aveva fatto prima e che nessuno fece dopo: fotografare la propria vita.”(Richard Avedon)

La sensuale innocenza e compostezza di Madeleine Messager detta Bibi durante il viaggio di nozze con Lartigue a Chamonix(1920)
La sensuale innocenza e compostezza di Madeleine Messager detta ‘Bibi’ durante il viaggio di nozze con Lartigue a Chamonix (1920)

Attento e partecipe alla meraviglia che lo circonda, nei suoi scatti Lartigue intreccia sempre i fatti della storia universale con i suoi affetti e il suo quotidiano. Il suo sguardo sulle vicende umane è caratterizzato da una straordinaria freschezza e da una particolare leggerezza, non da intendersi come superficialità, ma come capacità di mettere a fuoco nelle sue fotografie un mondo fatto di bellezza, di eleganza, di intimità.

La sensuale innocenza e compostezza di Madeleine Messager detta Bibi durante il viaggio di nozze con Lartigue a Chamonix(1920)
La sensuale innocenza e compostezza di Madeleine Messager detta ‘Bibi’ durante il viaggio di nozze con Lartigue a Chamonix (dettaglio)
Dettagli mostra
Dettagli mostra

L’esposizione – già curata in precedenza da Denis Curti in collaborazione con la Casa dei Tre Oci di Venezia e dalla Donation Jacques Henri Lartigue di Parigi con a capo Marion Perceval e Charles-Antoine Revol, rispettivamente direttrice e project manager dell’istituzione parigina – presenta 120 immagini e alcuni materiali d’archivio, tra cui il Diary of a Century  (in francese Instants de ma vie) e riviste dell’epoca che ripercorrono la sua intera carriera dai primi del ‘900 sino agli Anni ’80, ricostruendo la sua scoperta come fotografo.

Il percorso espositivo segue un fil rouge cronologico con focus sui principali momenti di vita del fotografo. Nato nel 1894 a Courbevoie da una famiglia facoltosa, Jacques Lartigue si trasferisce a Parigi con la famiglia. Alla giovane età di sette anni, si diverte a fare alcuni esperimenti fotografici, della sorta di sovraimpressioni quasi fantasmatiche su automobili, aeroplani e vari oggetti in movimento.

Ritratto di Lartigue scattato dalla madre Marie(1904)
Ritratto di Lartigue scattato dalla madre Marie(1904)
Anche Bichonnade salat per le mie istantanee), Parigi, 1905
(Anche Bichonnade salta per le mie istantanee), Parigi, 1905

Ispirato dai giornali dell’epoca, Lartigue si interessa alla ricca borghesia parigina che si ritrovava ai Gran Premi automobilistici, alle corse ippiche e alle persone che li frequentavano.

La ‘parte di mondo’ di Lartigue è quella di una Parigi ricca e borghese del nouveau siècle, e anche quando l’Europa verrà attraversata dagli orrori delle due guerre mondiali, Lartigue continuerà a preservare la purezza del suo microcosmo fotografico, continuando a fissare sulla pellicola solo ciò che vuole ricordare, conservare. Fermare il tempo, salvare l’attimo dal suo inevitabile passaggio. La fotografia diventa per Lartigue il mezzo per riesumare la vita, per rivivere i momenti felici, ancora e ancora.” (Denis Curti)

In questi anni comincia a delinearsi la sua filosofia di vita: il culto della felicità, la ricerca di un idillio imperturbabile, mai guastato da traumi profondi. Tale ideale si rispecchiava appieno con il periodo della Belle Époque, pieno di serate mondane e dame eleganti, del tutto avulso dalle brutture della guerra.

Richard Avedon, New York, 1966
Richard Avedon, New York, 1966
Montecarlo Beach(1955)
Montecarlo Beach (1955)
Jean-Roger Levy, recordman del mondo di salto con gli sci, Juan les Pins, 1938
Jean-Roger Levy, recordman del mondo di salto con gli sci, Juan les Pins, 1938

Nel 1970 in Diary of a Century – con l’aiuto di Richard Avedon – rilegge la storia attraverso le foto scattate nell’arco di tutta una vita, pescando dall’album familiare e personale, mescolandone testo, impaginazione e immagini. Ne esce un’opera d’arte che consacra Lartigue agli occhi del pubblico e della critica, al punto da diventare nel 1974 fotografo ufficiale del presidente francese.

Archivio storico
Archivio storico
Archivio storico
Archivio storico

E’ nel 1963 che John Szarkowski, direttore del Dipartimento di Fotografia del MoMA (Museo d’Arte Moderna) di New York, definisce Jacques Lartigue – ormai sessantanovenne – come “il precursore di ogni creazione interessante e viva realizzata nel corso del XX secolo”. La personale del MoMA di New York dal titolo The Photographs of Jacques Henri Lartigue è un grande successo: si tratta del primo vero riconoscimento ufficiale. Il portfolio della mostra viene pubblicato sul vendutissimo numero di Life dedicato all’assassinio del presidente Kennedy, rendendolo noto a un pubblico vastissimo.

Comunicato stampa per la mostra al MoMA di New York
Comunicato stampa per la mostra al MoMA di New York (1963)
Opio(1961)
Opio (1961)
South of France Vibes, Opio, Provence(1969)
South of France Vibes, Opio, Provence (1969)

E’ un trionfo inaspettato: Lartigue inizia dunque nuove collaborazioni nel campo della moda e del cinema, stringendo amicizia con Richard Avedon e Hiro, ottenendo quel pubblico riconoscimento che fino ad allora non aveva avuto, partecipando anche alle Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles dove diventa un punto di riferimento per i giovani creativi: da fotografo diventa così soggetto fotografato. Muore nel 1986 a Nizza, a ben novantadue anni, restando nell’immaginario collettivo come il fotografo privilegiato dell’età d’oro.

Picasso, Villa La Californie, Cannes(1955)
Picasso, Villa La Californie, Cannes (1955)

L’artista coglie nei ritratti dei suoi colleghi, da Picasso a Newton, gli aspetti più spontanei e più gioiosi della loro vita, consacrandosi all’Olimpo della fotografia mondiale. Numerose anche le collaborazioni di moda, sia con Vogue che con Harper’s Bazaar.

Questi celebri scatti, presenti in mostra, sono completati da due filmati in sala video: il primo, Bonjour Monsieur Lartigue, è un documentario/intervista all’artista, realizzato nel 1982 in occasione della mostra omonima al Gran Palais di Parigi; il secondo, Jacques Henri Lartigue. L’invenzione della felicità. Fotografie è prodotto dalla Casa dei Tre Oci e dalla Donation Lartigue, proponendo una sfaccettata serie di opere del maestro francese.

Interessante e inusuale il canale Spotify con un podcast su Lartigue, con una serie di audio letti da Denis Curti. Accompagna l’esposizione un catalogo Marsilio Editori, con una testimonianza di Fernando Scianna.

Helmut Newton durante gli incontri Olympus, Cap d'Antibes(1977)
Helmut Newton durante gli incontri Olympus, Cap d’Antibes (1977)
Marie Helvin in piscina durante gli incontri Olympus, Cap d'Antibes(1977)
Marie Helvin in piscina durante gli incontri Olympus, Cap d’Antibes (1977)
Il mondo illustrato da Lartigue non è mai esistito se non nell’immaginazione di Lartigue. E’ il risultato di una scelta tanto limitata e costante che si può parlare di una liberazione dell’immaginario attraverso la fotografia.” (Charles Prost)
Le nuove signore eleganti, Hiroko Matsumoto, Parigi(1965)
Le nuove signore eleganti, Hiroko Matsumoto, Parigi (1965)
Dettagli mostra
Dettagli mostra

Lartigue faceva sempre seguire la sua firma da un piccolo disegno di sole:

È per questo che ho fatto fotografie per tanti anni: per approfittare di questi meravigliosi regali del caso.”

La Baule, 1979
La Baule, 1979

Ma in Gatsby c’era stato un cambiamento semplicemente sconcertante: splendeva, né più né meno: senza una parola né un gesto di trionfo, un benessere nuovo emanava da lui riempiendo la stanza.” (Francis Scott Fitzgerald, The Great Gatsby)

Dani Lartigue, Aix Les Bains, 1925
Dani Lartigue, Aix Les Bains, 1925

Ecco che i tentativi quasi ossessivi di fotografare i salti, i tuffi, le capriole e le cadute, i tentativi di volo – il cui risultato sono le immagini avvolte da quell’aura di irrealtà che, nel tempo, è diventata la cifra stilistica di Lartigue – non son altro che l’esito dei tentativi di un bambino di afferrare l’attimo, così come si fa con una farfalla in volo, non già per immobilizzarla, ma per preservarne la bellezza dell’impietosa caducità del tempo.” (Denis Curti)

Haguet, cugino di Lartigue, Foresta di Rambouillet, 1938
Haguet, cugino di Lartigue, Foresta di Rambouillet, 1938
Eden Roc(1949)
Eden Roc (1949)

E mentre meditavo sull’antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all’estremità del molo di Daisy. Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C’è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia… e una bella mattina… Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.”(Francis Scott Fitzgerald, The Great Gatsby)

Museo Diocesano, Milano
fino al 10 ottobre 2021
martedì / domenica, ore 10-18
Ingresso serale alla mostra: martedì / domenica, ore 18-22 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
Ulteriori informazioni qui 

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