Il volume, edito per Electaarchitettura, illustra e documenta l’inedita storia di villa Frascoli, una delle testimonianze storicamente più rilevanti dell’architettura novecentesca sulle sponde del lago Maggiore. Costruita a Laveno alla metà degli anni venti del XX secolo e in seguito accresciuta intorno al nucleo originario, è a tutt’oggi di autori ignoti. O meglio: nessun documento conosciuto ne attesta un’indiscutibile paternità ideativa.
Ma la speculazione – intesa come l’analisi puntuale e approfondita degli eventi – innescata dalla vicenda ha messo in campo una perlustrazione molto allargata e articolata delle dinamiche della committenza, delle componenti della cultura artistica e architettonica, oltre che imprenditoriale, attiva in quello scorcio di Novecento a Laveno, e delle relazioni con Milano.
Rapidamente l’esuberanza degli indizi circostanziali ha messo in primo piano la figura di Piero Portaluppi come probabile autore silente della raffinata scala gradonata del giardino di villa Frascoli.
Il volume è organizzato dalla sequenza, in italiano e poi in inglese, del saggio di Roberto Dulio, accompagnato da molte illustrazioni che «raccontano» per immagini lo sviluppo critico-narrativo dello scritto: l’iconografia pertanto si sdoppia in binari paralleli, che moltiplicano le valenze visive e le sfaccettature critiche.
Dopo il saggio sono affrontate le relazioni tra la sistemazione architettonica e il recente restauro della villa, in modo da includere anche il presente nella pulsante complessità dell’opera e della sua esegesi storico critica.
