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GREY MATTER_Dresda. Diario di un progetto di Matteo Pizzolante

Grey Matter

 

Grey Matter

Grey matter is a work-in-progress project. With a background in Engineering and Architecture, I have always been interested in digital images (and the software used to create them) as a mode of analysis, representation and description of space and reality.
In this series of works, through a complex process of simulation, I recreate news stories, in particular explosions, which by their violent nature leave no direct witnesses. The explosion’s energy becomes impressed on the door handle, in turn the negative space of the hand and the bridge between the digital and physical world.

Grey matter è un progetto work-in-progress. Con un background in Ingegneria e Architettura, sono sempre stato interessato alle immagini digitali (e al software utilizzato per crearle) come modalità di analisi, rappresentazione e descrizione dello spazio e della realtà. In questa serie di lavori, attraverso un complesso processo di simulazione, ricostruisco storie di cronaca, in particolare esplosioni, che per la loro natura violenta non lasciano testimoni diretti. L’energia dell’esplosione viene impressa sulla maniglia della porta, a sua volta lo spazio negativo della mano e si fa ponte tra il mondo digitale e quello fisico.

Bio

Born between the pre-digital era and the hyper-connected one Matteo Pizzolante (IT, 1989) uses digital images and software as tools to represent and describe space in a wider and more layered way. The starting point of Matteo Pizzolante’s creative process is often 3D modeling, thanks to which the artist creates unique compositions in which combines memories and imagination. Through a meticulous work of digital reconstruction, the artist creates a lucid vision which seems to fade before the eyes of the observer. Matteo Pizzolante’s works rehabilitate moods and concepts such as slowness and time dilation,  in contrast with the speed of everyday life. During the diffusion of COVID-19 Pizzolante has been involved in several digital projects, including 30 Artists X 30 Days called by Fondazione Pini and Pensiero Vuoto created by Galleria Renata Fabbri, Milan. Recent projects and participations include: GAM, Turin; Vistamarestudio, Milan; Jaguart Artissima, Milan; Artissima Experimental Academy VOL. III led by Iranian artist Setareh Shahbazi, Artissima, Turin; BienNolo, Milan; ArtCityLab, Milan; BOCs Art, Cosenza; Passion for the Path of Art, Cardi Gallery, Milan; E’ il corpo che decide, a project by Marcello Maloberti promoted by Museo del Novecento di Milano and Fondazione Furla; Matteo is also the winner of the International Vanni Autofocus10 award and participates in the Q-Rated project, Ricerche sensibili, promoted by La Quadriennale, Rome

Nato tra l’era pre-digitale e quella iperconnessa Matteo Pizzolante (IT, 1989) utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e descrivere lo spazio in modo più ampio e stratificato. Il punto di partenza del processo creativo di Matteo Pizzolante è spesso la modellazione 3D, grazie alla quale l’artista crea composizioni uniche in cui unisce memoria e immaginazione. Attraverso un meticoloso lavoro di ricostruzione digitale, l’artista crea una visione lucida che sembra svanire davanti agli occhi dell’osservatore. Le opere di Matteo Pizzolante riabilitano stati d’animo e concetti come lentezza e dilatazione del tempo, in contrasto con la velocità della quotidianità. Durante la diffusione di COVID-19 Pizzolante è stato coinvolto in diversi progetti digitali, tra cui 30 Artisti X 30 Giorni indetto dalla Fondazione Pini e Pensiero Vuoto realizzato dalla Galleria Renata Fabbri, Milano. Tra i progetti e le partecipazioni recenti: GAM, Torino; Vistamarestudio, Milano; Jaguart Artissima, Milano; Artissima Experimental Academy VOL. III guidato dall’artista iraniano Setareh Shahbazi, Artissima, Torino; BienNolo, Milano; ArtCityLab, Milano; BOCs Art, Cosenza; Passione per la Via dell’Arte, Galleria Cardi, Milano; E ‘il corpo che decide, progetto di Marcello Maloberti promosso da Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla; Matteo è anche il vincitore del Premio Internazionale Vanni Autofocus10 e partecipa al progetto Q-Rated, Ricerche sensibili, promosso da La Quadriennale, Roma

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