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Come si abita uno spazio? A Milano 10 giovani talenti per una mostra Expansa

Stefano Bertolini, Expansa, Milano Stefano Bertolini, Expansa, Milano
Stefano Bertolini, Expansa, Milano
Stefano Bertolini, Expansa, Milano

Expansa è curata dal gruppo Nudibranchi al Tempio del Futuro Perduto, a Milano. Spazio e Relazione sono il filo conduttore del progetto

È una nuovissima associazione culturale no-profit, composta da molte persone che si occupano di grafica, comunicazione e arte. Che si pone l’obbiettivo di realizzare un osservatorio permanente sul contesto artistico milanese. Parliamo del gruppo Nudibranchi, ovvero Francesca Brugola, Clara Lambrugi ed Elisa Tenedini, che si presenta con la sua prima esposizione curata a Milano. Si intitola Expansa, ed è visitabile fino al 22 luglio al Tempio del Futuro Perduto, uno spazio multifunzionale indipendente, dedicato alla creatività e all’incontro.

Expansa nasce dalla collaborazione tra artisti, curatrici, spazio e fruitori. Prende vita grazie a una carica di speranza creativa che cerca di rispondere al brutto periodo pandemico e ai confinamenti e ai lutti che abbiamo trascorso e che stiamo ancora soffrendo. Per questa ragione si concentra sul rapporto con gli spazi. Cos’è lo spazio? Quale la relazione con quest’ultimo? Come si abita uno spazio? Cosa significa abitare? Spazio e Relazione sono il filo conduttore del progetto.

Gli artisti in mostra? Sono dieci giovani di talento, da cui aspettarsi grandi cose.

 

SFOGLIA LA GALLERY

 

Anna Bochkova, di origini russe, vive e lavora a Vienna. Da sempre attenta alle tematiche della memoria, delle migrazioni e della coesistenza sociale attraverso la narrativa architettonica, struttura lo spazio in maniera scenografica, riuscendo a costruire una drammaturgia in cui la scultura in cartapesta riveste una sua centralità. Due casette nascoste ai piedi dell’opera in cartapesta ci indicano il tema dell’abitare.

Arianna Pace vive e lavora a Pesaro. Affascinata dalla superficie terrestre e dai suoi processi di trasformazione, come un’archeologa scava e riporta alla vita testimonianze di un paesaggio, che, anche se non visibile, esiste e va preservato. Infatti mediante un trattamento sui gessetti crescono dei cristalli (Landscape, questa la formula: FE4[FE(CN)6]3) che rendono visibile qualcosa che era inizialmente invisibile.

Bianca Terreni, vive e lavora a Como e Milano. Performer, sviluppa la sua ricerca attorno al tema dell’auto-sabotaggio mettendo il corpo a contatto con un elemento, annullando lo spazio che intercorre, in questo caso un cumulo di terra.

Eleonora Deligio vive e lavora tra Bari e Milano. Indaga la memoria, le tradizioni e le forze ancestrali, in una ricerca ossessiva sulle sue origini. In questa occasione espone un video con una figura con setaccio che rimandano alla fragilità della condizione umana.

Francesca Frigerio e Nicola Rossini presentano per EXPANSA un progetto a quattro mani.
Nicola nasce a Brescia, ma vive a lavora tra Firenze e Milano, città dove vive e lavora anche Francesca. La loro proposta si pone come prosecuzione diretta di “/PANCIA”, progetto realizzato durate una residenza negli spazi di Non-Riservato a settembre 2020. Indagano la tematica dello scambio generazionale attraverso una reinterpretazione della favola di Pinocchio.

Guihan Ren nasce a Wuhan e viveva a Shanghai prima di trasferirsi a Milano. Attraverso il video e la pittura promuove una sensibilità poetica come rimedio alla finzione moderna e al mondo ipertecnologico, cercando poeticamente in questi fiori blu, quella che l’artista definisce l’anima del mondo.

Noemi Mirata, di Catania, vive e lavora a Milano. Riflette su vita e sulla morte, utilizzando materiali prettamente vegetali e organici, Noemi abolendo un punto di vista antropocentrico, ci mostra la vita vegetale e più in generale il divenire della vita con i suoi cicli.

Stefano Bertolini, uno dei fondatori del progetto Co_atto, realizza installazioni che spaziano dall’arte, alla grafica, al design. Si concentra sul concetto di profondità, sia a livello materiale che immateriale, spesso, invitando lo spettatore a sperimentare punti di vista differenti. Espone all’esterno una installazione in cemento tra le pietre accatastate preesistenti.

Zhenru Liang, di Pechino, vive e lavora a Milano. Liang vuole contribuire a creare una società più dinamica e aperta al nuovo. Per questo trasmette una visione dell’uomo/artista, come colui che in tutte le epoche, come un eterno sciamano, ha sentito e vissuto profondamente l’enigma del futuro, in questo caso presentando due installazioni, una all’esterno, un cubo attraversabile illuminato e al piano interrato una complessa scultura tubolare che terminerà con una luce nera. Due ‘sculture abitabili’ fulcro della ricerca dell’artista.

Nicoletta Braga

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