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Venezia, Gallerie dell’Accademia: presentato il nuovo percorso espositivo

Padovanino, Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte, 1636-1637, cat. 627, ©G.A.VE Archivio fotografico, foto Matteo De Fina –"su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia" Padovanino, Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte, 1636-1637, cat. 627, ©G.A.VE Archivio fotografico, foto Matteo De Fina –"su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia"
Padovanino, Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte, 1636-1637, cat. 627, ©G.A.VE Archivio fotografico, foto Matteo De Fina –"su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia"
Padovanino, Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte, 1636-1637, cat. 627, ©G.A.VE Archivio fotografico, foto Matteo De Fina –”su concessione del Ministero della Cultura – Gallerie dell’Accademia di Venezia”

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia riallestiscono due saloni destinandoli alla pittura del Seicento e Settecento. L’inaugurazione è prevista per settembre 2021.

Le opere

63 opere, in parte mai esposte prima d’ora, in parte oggetto di interventi di restauro, compongono il nuovo percorso espositivo delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Due monumentali saloni ospitano, da settembre 2021, la più importante collezione di opere del Seicento e Settecento veneto.

Tra i capolavori presenti il Castigo dei serpenti di Tiepolo, una tela lunga più di 13 metri proveniente dalla Chiesa veneziana dei Ss. Cosma e Damiano; la splendida Deposizione di Cristo dalla croce dell’artista napoletano Luca Giordano, esposta per la prima volta all’interno della collezione permanente; la vivace scena di Erminia e Vafrino scoprono Tancredi ferito di Gianantonio Guardi, unica tela di un ciclo di 13 ispirato alla Gerusalemme liberata di Tasso, rientrata in Italia dopo un iter collezionistico complesso; la Parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte di Padovanino, presentata per la prima volta in assoluto al pubblico e riallestita a soffitto com’era originariamente; o la Giuditta e Oloferne dell’anticonformista pittrice veneziana, ancora tutta da riscoprire, Giulia Lama.

Giulia Lama, Giuditta e Oloferne , 1725 - 1730 circa, cat. 1345, © G.A.VE Archivio fotografico, – "su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia"
Giulia Lama, Giuditta e Oloferne, 1725-1730 circa, cat. 1345, © G.A.VE Archivio fotografico, “su concessione del Ministero della Cultura-Gallerie
dell’Accademia di Venezia”
Il percorso

La sala 5 ospita opere di grande formato del Seicento veneziano provenienti perlopiù da chiese ed edifici religiosi della città, tra cui spiccano le monumentali pale di Luca Giordano, come la splendida Deposizione di Cristo dalla croce, e di Pietro da Cortona con il restaurato Daniele nella fossa dei leoni. Accanto a questi capolavori, figurano anche importanti esempi di Bernardo Strozzi, Nicolas Régnier, Sebastiano Mazzoni, di cui peraltro si espone l’inedita Strage degli Innocenti, appena acquistata dallo Stato italiano (2021).

La sala 6 offre uno sguardo d’insieme sulla variegata produzione pittorica veneziana del Settecento, con alcune sottosezioni tematiche. Ad aprire il salone è la vivace scena di Erminia e Vafrino di Gianantonio Guardi, che viene ora presentata al pubblico dopo l’accurato restauro che ne ha recuperato la sorprendente qualità e freschezza della stesura pittorica. La lunga parete sud della sala offre una rassegna dedicata a Tiepolo, – di cui è esposto il grandioso Castigo dei serpenti – mentre altre due sezioni sono consacrate al paesaggio e alla pittura di interno con le celebri scenette di Pietro Longhi. Tra i vari protagonisti di questo salone c’è anche la pittrice veneziana, Giulia Lama con Giuditta e Oloferne.

In entrambi i saloni grande attenzione è stata posta al recupero della decorazione sei e settecentesca della Scuola della Carità, oggi inglobata nel percorso museale del primo piano.

Il commento

«Con questa iniziativa le Gallerie diventano il luogo privilegiato, nel panorama mondiale, per conoscere un tassello importante e ancora poco noto della storia dell’arte, in particolare della pittura a Venezia e nel Veneto nel Seicento, che per la prima volta viene rappresentata in museo con uno spazio interamente ad essa dedicato. Un’assoluta novità è anche l’allestimento del salone settecentesco che, accanto a capolavori inediti, presenterà una sorta di ‘museo nel museo’, riservato a uno dei geni dell’arte di sempre, Giambattista Tiepolo».

Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia

G iandomenico Tiepolo, Apparizione dei tre angeli ad Abramo , 1773, cat. 834, © G.A.VE Archivio fotografico, – "su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia"
Giandomenico Tiepolo, Apparizione dei tre angeli ad Abramo,1773, cat. 834, © G.A.VE Archivio fotografico, “su concessione del Ministero della Cultura-Gallerie dell’Accademia di Venezia”

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