Heather Phillipson avvolge le grandi gallerie centrali della Tate Britain con colori, suoni e movimenti. Creature mutanti, costruite con resti tecnologici, popolano lo spazio come nella realtà di un fuso orario parallelo, tra video, sculture, installazioni, musica, poesia e media digitali.
Descritto da Phillipson come un “ambiente pre-post-storico”, l’opera e il suo titolo evocano un’abbondanza di sensazioni e associazioni che resistono alla coerenza. L’artista afferma che sta tentando di “coltivare la stranezza e il suo potenziale per generare un’esperienza estatica”. Il lavoro di Phillipson spesso implica collisioni di immagini, materiali e media estremamente diversi e, attraverso molteplici e inaspettate combinazioni, evoca sistemi assurdi e complessi.
Qui, macchine di recupero, colossali sculture di cartapesta e scene dipinte a mano sono stratificate con video e suoni digitali. Montagne di sale, serbatoi di carburante per aerei tagliati in due, bombole di gas mobili, ancore rotanti e sfiati sul tetto mutaforma sono inondati di luce colorata. Tutto è assemblato e ridistribuito.
Rupture N.1: Blowtorhching The Bitten Peach
Fino al 23 gennaio 2022.