Il ministro della Cultura si dice sicuro che il green pass aiuterà, e non ostacolerà gli spazi culturali italiani
“Con il Green pass possiamo portare nei musei e nelle sale più persone in sicurezza”. Ne è sicuro il ministro alla Cultura Dario Franceschini, che così risponde alle domande di Laura Larcan che lo interviste per Il Messaggero. Certezze che forse serviranno a calmierare le ire di qualche osservatore: che ha notato “attenzioni” particolari dedicate agli spazi per la cultura, con obblighi di certificazioni richiesti quando per molti altri servizi – certamente più frequentati da un pubblico anche molto più numeroso – non lo sono.
Ma il ministro ostenta tranquillità: a proposito di teatro, il green pass basterà per far ripartire teatri e cinema?, domanda la giornalista. Risposta: “Il green pass è accompagnato nelle zone bianche e gialle dall’eliminazione del numero di visitatori massimo. Si aumenta così la capienza pur mantenendo il distanziamento. E dà condizioni di maggior sicurezza. Insomma, credo che il green pass aiuterà, e non ostacolerà”.
Il discorso tocca anche l’ormai prossimo G20 della cultura, in programma a Roma il 29 e 30 luglio. “Una svolta: la cultura viene ora riconosciuta come uno dei temi chiave dell’agenda internazionale. In questo l’Italia è un paese guida. A Roma, poi, apriamo il G20 dal Colosseo, monumento simbolo nel mondo. Non sarà un evento, ma l’inizio vero dei lavori”.