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Tra grattacieli e calciatori. Potenza, coerenza e coraggio nell’arte di Titina Maselli. A Firenze

Calciatori in Corsa, 2002
Calciatori in Corsa, 2002
Un omaggio a una delle grandi donne dell’arte italiana e internazionale fra il post- guerra e la contemporaneità, in mostra fino al 31 luglio a Firenze presso la galleria Eduardo Secci. Ancora una settimana per visitare la retrospettiva che celebra l’artista Titina Maselli (Roma 1924 – 2005), a cura di Alberto Fiz, presso la galleria Eduardo Secci nella sua sede di Firenze.

Riuscire nell’atto di realizzare un compendio della carriera e della personalità di Titina Maselli è un compito piuttosto arduo, le sue molteplici sfaccettature di individuo precursore di tematiche, tempi, visioni, diventano complicate da descrivere, se non tramite opere esemplari della propria produzione come quelle qui presentate.

Nell’arte della Maselli l’inusuale diventa quasi regola: dai suoi esordi durante l’adolescenza nella casa di Via Sardegna a Roma, crocevia di incontri e dibattiti culturali su più fronti, sino alle escursioni notturne nel suo quartiere alla ricerca di scorci della nuova modernità, tutto presagisce una folgorante capacità innovatrice e una coscienza espressiva intellettuale.

Macchina da Scrivere, 1947

Gli inizi pittorici fatti di presenza materica, senso tonale del colore, rappresentazioni di interni e nature morte, accolgono il visitatore nella prima sala della galleria, regalando un’istantanea tenera e al contempo sconvolgente per le capacità giovanili dell’artista. L’opera Macchina da Scrivere è degna di nota per aver fatto parte della personale alla Galleria l’Obelisco, Roma nel 1948, curata da Corrado Alvaro, con la quale si inaugura un percorso professionale vero e proprio.

L’attenzione alla nuova faccia della metropoli, che la affascina per l’acerba presenza di materiali e vernici industriali, cartelloni pubblicitari e bitume nelle strade, viene qui colta dall’opera Albero nella notte del 1955.

Dal 1949 a catturare la sua attenzione sono inoltre i soggetti sportivi, osservati sulle pagine delle cronache nel tempo, che colgono istanti memorabili e rappresentano nell’immaginario artistico di Titina l’elemento popolare e la dimensione delle collettività, oltre a consentirle lo studio del dinamismo e del movimento. È così che nel passaggio dalla stanza d’ingesso alla seconda, un nuovo universo si svolge sotto gli occhi del fruitore, fatto di stadi gremiti da una folla indefinita, di atleti in azione, di linee diagonali e spezzate che squarciano quasi con violenza la composizione.

Il mutamento si verifica nella tecnica stessa, da piccoli quadri ad olio su tavola verso opere di dimensioni che ambiscono alla monumentalità, in cui si impiega l’acrilico su tela.

Installation View, Titina Maselli at Eduardo Secci (2nd Room 3)

La continua evoluzione dell’artista è una sua fondamentale caratteristica, che la porterà, spinta dalla curiosità, a viaggiare verso gli Stati Uniti, in particolare a New York, dove soggiornerà dal 1952 al 1955. Questi anni saranno per lei di formazione e la contraddistingueranno per coraggio e originalità, divenendo un punto di partenza insostituibile come possibilità di portare all’estremo le esperienze romane, approdando ad una sorta di mitologia cittadina, ovvero una dimensione condivisa della metropoli contemporanea. Partendo da Calciatore parata del 1951, passando per Calciatore rosso degli anni Settanta, fino a Calciatori in Corsa del 2002, risulta evidente l’elemento della reiterazione tematica volto a cogliere il progredire di energia della sua epoca, realizzando immagini quasi eterne e caratterizzate dall’uso del “segno – colore”.

La tensione vibrante creata per mezzo del contenuto cromatico è determinata da opposizioni all’interno del singolo colore o fra cromie diverse, arrivando ad una modulazione fatta di sovrapposizioni infinitesimali. Gli atleti della Maselli sono immersi in una dimensione spazio-tempo che supera ogni misura umana, circondati da un’ubiquità che avvolge tutto. L’anonimato è un’altra loro costante, che si ritrova come terreno comune in altre scelte di protagonisti ad esempio nei grattacieli, concreti alveari modulari, che restituiscono un forte senso di energia in quanto prototipi e archetipi di modernità.

Dal 1967 in avanti le sue pitture continuano a raffigurare corpi che pulsano di vita e movimento, quasi scabri, brutali, drammatici e virili come lo erano già stati gli altri esempi del suo lavoro, ma con un focus particolare sui colori. La corporalità rimane presente anche se mai apertamente celebrata, colta in un senso di accelerazione e rallentamento al tempo stesso, grazie ad una pittura di sguardi veloci e piani sovrapposti.

È proprio la sovrapposizione di figure usate da sempre a contraddistinguere gli anni a partire dal 1970, nel magnifico dittico Elevated Grattacieli / Calciatore ferito (1984) queste tematiche entrano in conflitto e allo stesso tempo convivono, creando nuove tensioni dinamiche. L’artista anela al raggiungimento di totalità e completezza con grande temerarietà. Saranno esattamente queste le decadi di affermazione in Francia con l’inizio dell’attività teatrale; se i quadri ricercano il coinvolgimento fisico dello spettatore questo è il motivo per cui le scenografie divengono così riuscite e uniche.

Installation View, Titina Maselli at Eduardo Secci
Caso isolato all’interno dell’esposizione personale di Firenze, è quello dell’opera Baci Perugina, pressoché inedita, conduce a spunti di riflessione concernenti l’accostamento di Titina Maselli alla Pop Art. In lei è ben presente un rifiuto alla limpidezza e nettezza visiva dell’arte pop e una differente volontà di restituire un senso di realtà e verità nelle proprie opere, andando all’essenza con secchezza formale e compositiva, e una ricerca di immagini icastiche e assolute.

Sarà infatti l’estrema originalità e impossibilità di essere catalogata in una precisa definizione ad essere la forza spiazzante di questa donna – un’artista che decide con determinazione e consapevolezza di non scendere a compromessi di alcun tipo, bensì di ascoltare con ostinazione la propria voce, vivendo con coerenza e chiarezza di visione. Grande è stata l’abilità e la forza di rinnovarsi nel tempo, pur rimanendo perfettamente riconoscibile e portando avanti un individualismo straordinario e un’assoluta libertà, che l’hanno probabilmente penalizzata in puri termini commerciali.

Titina Maselli sarà anche protagonista del progetto proposto dalla galleria Eduardo Secci, inserito nella sezione Decades, per la prossima edizione di Miart che si terrà dal 17 al 19 Settembre 2021 a Milano.

Titina Maselli

A cura di Alberto Fiz

8 Maggio – 31 Luglio 2021

Lunedì – Venerdì 10:00 – 13:30 / 14:30 – 19:00

Sabato di Luglio su appuntamento

Eduardo Secci

Piazza Carlo Goldoni, 2 50123 Firenze

+39 055 661356

firenze@eduardosecci.com

Via Bernardino Zenale 3

20123 Milano

+39 02 38248728

milano@eduardosecci.com

eduardosecci.com

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