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Sospesi nel tempo: Gustav Klimt e i maestri “segreti” della Ricci Oddi di Piacenza

Ritratto di Signora, Gustav Klimt, 1916-1917 Ritratto di Signora, Gustav Klimt, 1916-1917
Ritratto di Signora, Gustav Klimt, 1916-1917
Ritratto di Signora, Gustav Klimt, 1916-1917

Fino al 9 gennaio 2022 la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza presenta la seconda iniziativa del Progetto Klimt (Piacenza 2020-2022), la mostra intitolata “Klimt e i maestri segreti della Ricci Oddi”. Per l’occasione è stato pubblicato un prezioso catalogo di Nomos Edizioni, a cura di Elena Pontiggia. Ha collaborato con la mostra l’Archivio Marussig, responsabile della sezione dedicata a questo pittore.

            Si è voluto partire, in questa occasione e per l’intero progetto, dal Ritratto di signora di Gustav Klimt, del 1916-1917, scomparso nel 1997 e ritrovato miracolosamente nel giardino della pinacoteca nel 2019. Assieme a questo quadro si è voluto mettere in mostra un’altra opera del maestro della Secessione Viennese, il Ritratto di vecchio del 1917, esposto solo una volta prima d’ora.

Natura morta con mandolino, Pietro Marussig, 1925

            Accompagnano Klimt i cinque maestri “segreti” della Ricci Oddi: i paesaggisti Arturo Tosi e Carlo Carrà e Pietro Marussig, Felice Casorati e Gianfilippo Usellini, esponenti del realismo magico. La curatrice, Elena Pontiggia, spiega come “l’aggettivo “segreti” del titolo va messo doverosamente tra virgolette”, perché sono pittori conosciuti e storicizzati, che però alla pinacoteca di Piacenza sono rappresentati tramite una sola opera (e attraverso un’opera non si può dire di conoscere nessun artista!).

La curatrice Elena Pontiggia spiega Stazione a Zoagli, 1924, di Arturo Tosi

Partendo, appunto, da una singola opera per pittore, si è sviluppato il progetto della mostra, che vede messe insieme opere di collezione private mai esposte prima, come la Cucitrice nella soffitta di Casorati, ma anche di noti musei come l’Eni Museum di Roma (da cui arriva il Ritratto di signora in nero, dello stesso artista).

            Il leitmotiv che collega i diversi artisti è, senza dubbio, il concetto del tempo, o meglio ancora, l’assenza di esso. Una atmosfera atemporale, una sospensione nel tempo accomuna lo stile dei pittori esposti. Paesaggi di Carrà, che sono, in parole sue, “poemi pieni di spazio e di sogno”; quadri del “periodo alcolico” di Tosi (Nudo alcoolico, 1895), che anticipa di mezzo secolo l’informale; donne della stagione classica di Casorati; nature morte di Marussig; il sorprendente realismo magico di Usellini…tutto è sospeso in una atemporalità, in uno spazio a-storico che incuriosisce lo spettatore. Anche il Klimt, perso per oltre 20 anni è stato, ed è ancora in qualche modo, sospeso nella storia…

Il ciabattino, Felice Casorati, 1930

            Fernando Mazzocca, presidente della Galleria Ricci Oddi, spiega come questi cinque maestri aiutino anche a capire il perché di tanti acquisti di Giuseppe Ricci Oddi, che cominciò a mettere insieme opere nel 1898 per passione. La mostra è anche un percorso attraverso la mentalità del collezionista, una immersione nella sua raccolta di opere e nel suo pensiero, affascinante e, per certi versi, come i quadri e i soggetti raffigurati, anche “sospeso nel tempo”.

Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi

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