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Vendere la nostra collezione d’arte? Mai. La svolta di UniCredit

Gerhard Richter (B. 1932), Abstraktes Bild, 1984, Collezione UniCredit Gerhard Richter (B. 1932), Abstraktes Bild, 1984, Collezione UniCredit
Gerhard Richter (B. 1932), Abstraktes Bild, 1984, Collezione UniCredit
Gerhard Richter (B. 1932), Abstraktes Bild, 1984, Collezione UniCredit

Il nuovo ceo di UniCredit, Andrea Orcel, blocca la vendita delle opere d’arte pensata dal predecessore per finanziare il programma Art4Future

Una scelta assolutamente in linea con lo spirito di collaborazione che il privato e il pubblico devono avere nel tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio artistico Italiano”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato la decisione della nuova governance di UniCredit di sospendere il programma di vendita delle opere d’arte della propria collezione. Una scelta del nuovo ceo del gruppo bancario, Andrea Orcel, che manda in cantina il programma Art4Future, varato dal predecessore Jean Pierre Mustier. Che intendeva finanziare iniziative sociali e di beneficenza della Unicredit Foundation attraverso i ricavati della vendita delle opere d’arte.

Nella nuova pospettiva, recita una nota di Unicredit, si punterà al contrario a “rilanciare e valorizzare il patrimonio artistico, in particolare in Italia, in linea con l’impegno generale di rispettare e onorare le radici del gruppo”. E questo avverrà anche con progetti come l’accesso virtuale alla raccolta di opere d’arte della banca e programmi educativi rivolti a ragazze e ragazzi. “Arte e cultura sono il fulcro della storia e del patrimonio di questo Paese, nonché elementi fondamentali da cui ripartire per costruire il nostro futuro”, ha commentato lo stesso Orcel. “Tutela dell’arte e della cultura sono il vero motore di sviluppo e coesione sociale. Valori e principi che sono convinto debbano essere parte integrante del ruolo che una banca deve perseguire in tutte le comunità in cui opera”.

La celebre collezione d’arte di Unicredit può contare su oltre 50mila opere fra le diverse sedi in Italia, Germania e Austria. E la raccolta è cresciuta considerevolmente con l’acquisizione della tedesca Hvb, che ha riguardato anche le 30mila opere d’arte di HypoVereinsbank. La nuova direzione assunta da Orcel annulla ovviamente la vendita prevista, per la quale era stata incaricata la casa d’aste Christie’s.

http://www.artcollection.unicreditgroup.eu/

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