La grande arte contemporanea arriva al Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa. Tomàs Saraceno presenta il progetto multimediale AnarcoAracnoAnacro, dal 29 luglio 2021 al 30 gennaio 2022.
É veramente una mostra d’eccezione quella che l’Area monumentale della Neapolis di Siracusa, uno dei più importanti complessi archeologici del Mediterraneo, presenta tra i suoi antichissimi spazi. Si tratta dell’esposizione multimediale creata (appositamente per l’occasione) da Tomás Saraceno. L’artista, oltre a essere una star della scena artistica contemporanea internazionale, è anche una delle figure più influenti e impegnate nella salvaguardia del pianeta.
La mostra, a cura di Paolo Falcone, si compone di diversi capitoli dislocati in numerosi punti del percorso archeologico, anche distanti tra loro. In AnarcoAracnoAnacro, questo il nome dell’esposizione, archeologia, ecologia, aracnomanzia, arte e attivismo sociale dialogano tessendo nuove poetiche visive. L’obiettivo è realizzare un dispositivo narrativo che moltiplichi le storie contenute nel sito archeologico, ripercorrendo la storia dell’uomo fin dai suoi fondamenti classici.
La ragnatela, l’aracnomanzia, l’evocazione e la reinterpretazione dei miti, così come il concetto di metamorfosi diventano concetti guida per ripensare e riscoprire l’intreccio di forme di vita, linee temporali e reti simbiopoietiche che animano l’Area, portando l’attenzione del pubblico a rivolgersi a coloro che l’hanno abitata per milioni di anni, come le 46 specie di ragni che sono state ritrovate all’interno. Un’occasione per concentrare l’attenzione sulle reti di vita che ci collegano alle nostre ecologie circostanti e per generare la responsabilità necessaria per fermare il ciclo distruttivo del Capitalocene.
La mostra
Stati dell’acqua è una scultura che assomiglia alla struttura molecolare della schiuma di Weaire-Phelan, collocata nella latomia dell’Intagliatella, aperta al pubblico per la prima volta nella storia in occasione dell’inaugurazione della mostra. Piante, arbusti e rovi della macchia mediterranea si annidano nelle rovine di un tempo umano remoto, riappropriandosi della latomia, incontrando la scultura, e trasportandoci verso un futuro post antropocenico. Stati dell’acqua offre un habitat multispecie, fornendo riparo, ombra e acqua – un luogo dove uccelli, ragni, api, piante ed esseri umani possono interagire, agendo come una nuvola abitabile.
Vicino la cosiddetta tomba di Archimede si libra l’installazione in realtà aumentata Floating at the bottom of ocean of air, che disegna aeroglifi, tracce di una collaborazione creativa con l’atmosfera. L’opera rende omaggio a pensatori quali Archimede e Galileo, che hanno dato alla comunità Aerocene i principi meccanici con cui le sculture fluttuanti s’innalzano nell’aria, verso un futuro in cui tutti possiamo muoverci e respirare, liberi da confini e combustibili fossili.
From Aracnophobia to Aracnophilia, progetto di Tomás Saraceno con Arachnophilia, con il supporto di Acute Art, è un esperimento di biodiversità e tecnodiversità (termine coniato dallo scrittore e filosofo Yuk Hui) verso una vera Realtà Aumentata. Un ragno pavone di proporzioni gigantesche si alza dal fondo dell’Anfiteatro romano e danza come uno spirito ancestrale, un trickster che si prende gioco delle paure umane nei confronti dei ragni e di altre forme di vita, e condanna la violenza passata e presente a cui abbiamo sottoposto altre specie, sia nell’arena degli anfiteatri dove le “fiere” dovevano essere uccise, sia nell’uso di pesticidi e agrochimici che stanno sterminando gli invertebrati.
Le pratiche divinatorie Mambila del Camerun incontrano l’aracnologia nell’installazione mobile e dispersa Arachnomancy, che offre letture oracolari e incontri invertebrati. Secoli dopo, i tessitori di oggi, impegnati a formare ecologie aracnidi all’interno del parco, attivano una ricerca collettiva. Guidati dai suggerimenti della comunità dell’aracnofilia e dalle Carte dell’aracnomanzia, i visitatori saranno condotti in un tour dell’Area, i loro incontri mediati dalle conoscenze scientifiche e dalle narrazioni divinatorie delle ragna/tele, che abitano l’Area da prima dell’uomo.