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Pippo Franco candidato nella lista Michetti a Roma: “posso dare il mio contributo come assessore alla cultura”

Pippo Franco Pippo Franco
Pippo Franco
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Roma, Pippo Franco candidato nella lista Michetti: “Voglio rilanciare la cultura di Roma. Il mio indirizzo è artistico, sono stato anche pittore e ho fatto il liceo artistico. Come assessore alla cultura posso essere d’aiuto”

Pippo Franco candidato nella lista civica di Michetti

La competizione elettorale per le prossime  elezioni amministrative nel Comune di Roma è ormai entrata nel vivo. Si cominciano a svelare strategie e candidati. E ovviamente, uno degli argomenti più “caldi” è – o almeno dovrebbe essere- è quello legato al patrimonio artistico e culturale della Capitale. Per ovvi motivi che ci appare superfluo elencare.

La carica di assessore alla cultura che affiancherà il  futuro sindaco di Roma è una delle  più importanti nella squadra che dovrà amministrare la Capitale, paragonabile per importanza a un ministero.

Ha pertanto destato una certa impressione la recente intervista rilasciata da Pippo Franco a Radio Capital e al Messaggero, nel quale – presentando la sua candidatura in sostegno di Enrico Michetti – ha parlato di un suo possibile assessorato alla cultura nel caso di vittoria del candidato del centrodestra alle prossime amministrative al Comune di Roma.

Pippo Franco candidato: “ho fatto l’artistico”

Nulla da eccepire rispetto alle doti artistiche e umane – unite all’immensa simpatia – dell’ex- cabarettista. Che, come ha sottolineato, ha anche delle esperienze artistiche che vanno oltre il mondo del teatro: “Nasco come pittore e musicista” ha sottolineato durante un’intervista a Radio Capital “sono stati i miei primi mestieri. Poi ho disegnato fumetti per tre anni, ho fatto il cantautore, l’attore. Poi ho cominciato a scrivere libri, sceneggiature…ho attraversato tutti i mondi che mi competono”.  Tuttavia, queste affermazioni lasciano intendere come forse non ci si renda conto della complessità di questo incarico in una città che rappresenta un unicum al mondo.

Michetti non è di certo l’unico candidato sindaco che presenterà volti noti della tv o dello sport nelle proprie liste. Qui ce ne occupiamo solo in merito all’assessorato alla crescita culturale. Così come commentiamo l’intervista di Pippo Franco solo perché al momento è l’unico nome che trapela come papabile assessore alla cultura  tra le liste che si presentano alle elezioni. Insomma, non ne facciamo un discorso politico , quanto di opportunità.

La complessità della scena culturale della Capitale

Beninteso, l’assessore alla cultura della Capitale ideale non esiste.  A Roma convive il museo a cielo aperto del centro storico, con la controcultura della street art del quartiere Ostiense e di Tor Marancia, o del  Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, tanto per fare un esempio banale. Roma è anche l’arte contemporanea del Maxxi , la sperimentazione del Macro e le arti performative del Mattatoio. Lo spirito multiculturale del quartiere Esquilino e così via.  E non abbiamo nemmeno accennato a simili “contaminazioni” nell’ambito della musica e del teatro.  Roma è la magnificenza del Colosseo ma anche  il deposito comunale del Bastione Ardeatino, dove sono abbandonati i marmi salvati dalle demolizioni nella Spina di Borgo o l’antiquario comunale chiuso dal 1939 – come denuncia il gruppo SOS Patrimonio Storico di Roma – oppure i marciapiedi adiacenti di vari monumenti invasi da erbacce e trasformati in orinatoi.

Insomma, quello che più conta  nel curriculum del futuro assessore – titoli accademici a parte  – è la conoscenza di questa complessità del territorio. A maggior ragione in virtù dell’ipotesi di riforma  costituzionale per attribuire più poteri a Roma Capitale che alcuni giorni fa ha registrato un ampio consenso in Parlamento.

Un tessuto sociale da ricostruire

Il futuro assessore dovrà poi occuparsi di tutti quei lavoratori legati direttamente o indirettamente al mondo della cultura. E dello spettacolo in generale, che sono rimasti indietro dopo le chiusure e le ristrettezze determinate dalla pandemia. Sono tanti quelli che il lavoro lo hanno perso e non recuperato dopo le riaperture.  Un lavoro di ascolto in tal senso era stato iniziato dall’ex assessore alla Crescita Culturale Luca Bergamo, prima che la Raggi lo sostituisse con l’attuale assessora Lorenza Fruci a pochi mesi dalle amministrative. Non è ancora noto se in caso di vittoria della Raggi la Fruci sarà riconfermata nella carica  che ha ricoperto in questi mesi. Anche nel suo caso del resto la stampa di settore aveva avanzato non poche perplessità.

Pippo Franco candidato con Michetti: ma l’assessore alla cultura non doveva essere Sgarbi?

L’intervista di Pippo Franco ha sorpreso un po’ tutti anche perché in molti erano convinti che il candidato numero uno a questo delicato incarico in caso di vittoria nella lista civica di Michetti fosse Vittorio Sgarbi che, dopo aver rinunciato alla corsa come primo cittadino del Campidoglio, aveva dato la sua disponibilità a fare l’assessore alla cultura, dove, aveva specificato davanti ai giornalisti,  “non temo rivali”. Tra l’altro anche Matteo Salvini aveva in qualche modo lanciato la sua possibile investitura in un suo post su facebook di giugno affermando che “nella squadra che salverà e rilancerà Roma, con il ticket Enrico Michetti – Simonetta Matone, vedo bene l’amico Vittorio Sgarbi come assessore alla Cultura“.
Per il momento il critico d’arte non ha commentato le dichiarazioni di Pippo Franco ma c’è già chi scommette  che il suo diplomatico silenzio non durerà a lungo…

twitter.com/realpippofranco

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