Le serie delle sei Poesie, ispirate dalle Metamorfosi di Ovidio e realizzate da Tiziano, giungono all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. La mostra Titian: Women, Myth & Power – in programma dal 12 agosto 2021 al 2 gennaio 2022 – si configura come un evento imperdibile.
Se è vero che il nome di Tiziano appare con costanza nei titoli, spesso altisonanti, di esposizioni che puntualmente deludono per la marginale presenza di opere effettivamente realizzate dal maestro veneziano, la mostra organizzata dall’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston sembra essere differente. Titian: Women, Myth & Power è il titolo di un evento irripetibile, nel senso più letterale del termine.
La mostra riunisce infatti, per la prima volta dal XVI secolo, quella che è forse la serie di dipinti più celebre di Tiziano. Si tratta dei sei dipinti monumentali che l’artista chiamava Poesie. Tiziano li considerava vere e proprie immagini poetiche, traduzioni visive dei miti raccontati nelle Metamorfosi di Ovidio. Del ciclo originale l’Isabella Stewart Gardner Museum è riuscito a riunire Danaë (1551–3); Venere e Adone (1554); Diana e Atteone (1556-15), Diana e Callisto (1556-15) e il Ratto di Europa (1562). Presente anche Perseo e Andromeda (1554–6) – concesso in via eccezionale (non era mai accaduto in 119 anni di storia) dalla Collezione Wallace – e La morte di Atteone (1559-1575), originariamente concepita come parte della serie, ma eseguita solo molto più tardi.
«Questi dipinti non sono solo centrali nella carriera di Tiziano, ma trasformano la storia della pittura occidentale», sostiene Nathaniel Silver, curatore del Gardner. In particolare lo stacco stilistico si evidenzia nel tratto, che da duro e lineare si fa più delicato, quasi impressionista. Il cambiamento reca in sé l’idea di una rappresentazione della forma umana più interessata a suggerire piuttosto che a descrivere meticolosamente. Un’idea che nei secoli suggestivi sarebbe diventata prerogativa per ogni artista d’avanguardia.
Tiziano dipinge la Poesie al culmine del suo successo, tanto che ha ottenuto la commissione da un mecenate illuminato e importante. Filippo II, futuro re di Spagna e uno dei più raffinati collezionisti d’arte dell’epoca, aveva commissionato la serie direttamente a Tiziano. L’occasione fu la visita dell’artista ad Augusta, in Germania, durante l’inverno del 1550 e del 1551. Fu la seconda e ultima volta che i due si incontrarono di persona.
Eppure, nonostante l’importanza delle opere, la collezione reale iniziò a separare la serie anche durante la vita di Filippo, spargendo le Poesie in tutta Europa. Da lì iniziò un percorso lungo e personale delle opere, che portò la stessa Isabella Stewart Gardner ad acquistarne una. «Isabella è stata una pioniera ai suoi tempi, specialmente nel campo dei dipinti rinascimentali», ha detto Silver. «Ha portato molti dei primi autentici esempi di celebri dipinti rinascimentali negli Stati Uniti».
Ogni dipinto, separato dagli altri, assume così una storia diversa e individuale. Perseo e Andromeda, per esempio, a un certo punto è entrato in possesso di Van Dyke, mentre la Danae fu di proprietà di Napoleone e successivamente del duca di Wellington, che prese l’opera dopo aver costretto il condottiero francese alla fuga. Oggi, una delle tele si trova in Spagna, al Museo del Prado di Madrid. Salvo la tela di Gardner, le restanti si trovano nel Regno Unito: due sono di co-proprietà della National Gallery di Londra e delle National Galleries of Scotland di Edimburgo, le altre appartengono alla Wallace Collection e alla Wellington Collection, entrambe a Londra.
La mostra era in lavorazione da cinque anni, ma è stato possibile realizzarla solo nel 2019, quando Wallace ha finalmente ottenuto il permesso di prestare opere dalla sua collezione. Il governo aveva precedentemente vietato i prestiti come condizione necessaria al lascito del fondatore. Superato questo ostacolo, riunire la serie Poesie è stato in ogni caso un compito difficile. In particolare le complicazione dovute all’emergenza Covid hanno reso tutto più arduo, a partire dalla spedizione delle opere dalla Spagna fino a Boston. Il Gardner è l’unica sede a ospitare la mostra negli Stati Uniti, la quale è stata precedentemente esposta a Londra alla National Gallery e poi al Prado. Una quarta tappa alle National Galleries of Scotland è stata annullata a causa della pandemia.