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Gli antichi romani di Ercolano? Mangiavano pesce e crostacei. E (tanto) olio…

Thermopolium a Ercolano Thermopolium a Ercolano
Thermopolium a Ercolano
Thermopolium a Ercolano

Importanti ricerche degli studiosi della Royal Holloway University di Londra e dell’University of York. A Ercolano gli uomini avevano una dieta più varia rispetto alle donne

Cereali come grano e miglio. E poi lenticchie, fagioli, ciliegie, pesche e olive. Ma soprattutto una settantina di tipi di pesce e crostacei, provenienti dal Golfo di Napoli. Era questa la dieta in vigore nella città balneare romana di Ercolano, come Pompei seppellita nel 79 d.C. da cenere e gas provenienti dall’eruzione del Vesuvio. Una catastrofe che nelle modalità consentì tuttavia che edifici e resti umani riuscissero a preservarsi, garantendo agli studiosi preziosissimi indizi sulla vita in quell’epoca. Anche sul piano della dieta. Ed è su questa che si sono concentrate le attenzioni di alcuni ricercatori della Royal Holloway University di Londra e dell’University of York. Che ne hanno pubblicati i risultati su Science Advances.

L’analisi delle ossa di 17 vittime ha rivelato cosa mangiavano questi antichi abitanti di Ercolano, e in quali proporzioni. Sorprendente il dato relativo all’olio d’oliva, consumato dagli antichi romani nella misura di 20 litri pro capite ogni anno. Già precedenti lavori avevano concluso che gli uomini a Ercolano avevano una dieta più varia rispetto alle donne. “Oggi possiamo dire da dove provenivano le loro calorie“, ha affermato il coautore dello studio Oliver Craig, archeologo dell’University of York. “Siamo stati in grado di vedere alimenti in precedenza non rilevabili, perché non sono proteine“.

Gli abitanti della città campana mangiavano molti frutti di mare, molti di più rispetto ad altri popoli della regione mediterranea. Circa un quarto delle loro proteine veniva da cibi legati al mare, quasi il triplo della quantità abituale nella moderna dieta mediterranea. L’olio d’oliva costituiva almeno il 12% delle calorie consumate ad Ercolano, forse molto di più: ed era una delle fonti di grasso più significative nella dieta romana. Le donne di Ercolano mangiavano anche meno cereali degli uomini, che consumavano anche più pesci e crostacei, segno che trascorrevano più tempo fuori casa.

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