Fino al 10 settembre le sculture dello stilista e designer californiano Rick Owens saranno in mostra parallelamente nello spazio Cb32 di Milano e nella residenza Numeroventi di Firenze.
La Galerie Philia, galleria newyorkese di arte moderna e design contemporaneo, in occasione della Milano design week introduce in Italia le sculture bronzee del designer Rick Owens (1962) in una collaborazione che non vede come protagonista solo la città di Milano ma anche quella di Firenze. Le opere di Owens infatti si animano in due città, e soprattutto, in due location completamente diverse tra loro rivelandosi perfettamente in grado di interagire con spazi e contesti perfino contrastanti.
Nella capitale del design le sculture si trovano all’interno del loft Cb32 di via Cesare Balbo, uno spazio polifunzionale e dal sapore contemporaneo in cui le forme minimaliste, irregolari e dalle linee contemporanee di Owens dialogano con gli oggetti di designer emergenti quali ad esempio Pietro Franceschini, Augustina Bottoni, Lorenzo Bini, dAM Atelier e altri. Una perfetta sintonia è dunque raggiunta in questa esposizione corale che mette in relazione opere di design di giovani menti italiane con le sculture, già archetipi, del maestro californiano.
Una stupefacente armonia risulta anche a Firenze dove le opere sono inserite nell’ambiente rinascimentale del Palazzo Galli Tassi in via dei Pandolfini, sede della residenza Numeroventi. Si tratta di una location unica nel suo genere che grazie al suo proprietario, nonché direttore creativo, Martino di Napoli Rampolla, combina le forme razionali e pulite del palazzo alla creatività degli artisti contemporanei in residenza. Ogni sala di Numeroventi accoglie dunque il senso più intrinseco e profondo di rinascenza, ovvero di rinascita artistica e culturale, permettendo alle storiche mura di portare avanti un discorso cominciato secoli fa.
Proprio per questo motivo la Galerie Philia ha deciso di portare anche a Firenze le opere di Owens, perché come afferma il direttore della galleria Ygaël Attali “ la nostra volontà è quella di creare un dialogo attivo tra le sculture di Owens e l’anima del palazzo, offrendo un’esperienza unica al visitatore e un nuovo punto di vista sia sul palazzo stesso che sulle opere del designer americano. Inoltre il nostro intento è anche quello di creare un ponte tra Milano e Firenze in questa settimana dedicata al design contemporaneo”. E’ così dunque che i pezzi di Owens, talvolta in oro, talvolta in nero, dalle textures differenti e dalle forme che richiamano a un modernismo deciso caratterizzato qui da curve e linee taglienti e da una vitalità primitiva, sono ospitati in un luogo di natura profondamente diversa in grado però di risaltarne la forza estetica ed espressiva.