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Una installazione insofferente alla presenza umana. Esorcizzare il lockdown, alla Casa degli Artisti

Casa degli Artisti, Cabin Fever
Casa degli Artisti, Cabin Fever
Casa degli Artisti, Cabin Fever

Il 5 settembre ha riaperto Casa degli Artisti per la Milano Design Week, ospitando all’interno dei suoi spazi l’installazione multimediale Cabin Fever di Cesare Saldicco e Giulio Colangelo, un’opera multidisciplinare che coniuga arte, design e tecnologia.

Il progetto, concepito dal Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce all’interno del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali e prodotto dalla LOXO Sconcept con la partnership di Build With Hubs Ltd, consiste in tre cupole geodetiche che costringono a interrogarci su una nuova visione di concepire gli spazi.

Dalle strutture e dimensioni differenti, le tre cupole sono anche spazi sonori indipendenti ma comunicanti tra di loro. Sono dotate di sensori a infrarossi che si azionano quando il fruitore si trova all’interno delle stesse: attraverso un sistema informatico specifico, i sensori reagiscono ai movimenti delle persone presenti dentro le tre installazioni. A quel punto, il sistema inizia a contare quanto tempo sosta l’abitante e, in base ad un algoritmo, la cupola inizia suonare, illudendo il fruitore di trovarsi in una comfort zone. In realtà, con il passare dei secondi, la cupola diventa sempre più insofferente alla presenza umana e, per respingerla, sostituisce il suono iniziale con errori digitali fastidiosi all’udito, insopportabili con il tempo. Simultaneamente, comunica alle altre cupole la sofferenza accusata, innescando un processo di “contagio” fra i tre luoghi e i loro rispettivi abitanti.

Casa degli Artisti, Cabin Fever

Durante l’interazione con l’installazione, il visitatore dovrebbe rievocare il ricordo di una situazione di costrizione ed esorcizzarla.

Cabin Fever fa quindi riferimento alla sindrome del prigioniero, una patologia che si è palesata in tempi recenti, soprattutto durante il primo lockdown. La sindrome si manifesta attraverso il malessere psicologico di un individuo che, costretto per lunghi periodi ad un isolamento forzato, a emergenza finita, si sente a disagio ad uscire, iniziando ad avere paura di lasciare la propria casa.

Le tre cupole rappresentano metaforicamente fasi diverse vissute durante il lockdown ed è proprio in seguito alla reclusione forzata che, a settembre 2020, nasce il progetto Cabin Fever, un’installazione che non solo lavora sull’isolamento del singolo individuo ma anche sulla connessione interdipendente.

Cesare Saldicco e Giulio Colangelo si interrogano, mediante l’utilizzo simultaneo di differenti discipline, sulla necessità (o costrizione) di ridisegnare lo spazio che abitiamo nel tempo stabilendone nuove forme e parametri.

Casa degli Artisti, Cabin Fever

Il ragionare su nuove soluzioni abitative su cui hanno lavorato i due artisti, domandarsi come potremo e dovremo vivere insieme, è un tema caldo, già al centro della XVII edizione della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia How will we live together?, e su cui dovremo necessariamente mettere a fuoco una serie di soluzioni relative al nostro domani, cercando di sensibilizzare e preparare i visitatori alle sfide che si dovranno affrontare nei prossimi anni.

CREDITS

Giulio Colangelo e Cesare Saldicco, concept, sound e software development; Vincenzo Procino, light design; Francesco Rizzodomotica e audio assistant; Marta Coviello, design; produzione LOXOSconcept in partnership con Conservatorio Statale di Musica Tito Schipa” di Lecce eBuildWithHubs Ltd.

INFORMAZIONI PRATICHE
L’esposizione è visitabile dal 5 al 12 settembre dalle 12.30 alle 20.00

Ingresso libero contingentato

green pass obbligatorio

Per info e prenotazioni:
mail: info@casadegliartisti.org

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