Print Friendly and PDF

Una fantasia greca. Hubert Le Gall in mostra a Villa Kerylos, Beaulieu-sur-Mer

Alcyon, uccello del giorno, gufo della notte, 2020, arazzo, tessuto e ricamo di Lesage Intérieurs © Jean-François Jaussaud / Luxproductions / Hubert Le Gall Alcyon, uccello del giorno, gufo della notte, 2020, arazzo, tessuto e ricamo di Lesage Intérieurs © Jean-François Jaussaud / Luxproductions / Hubert Le Gall
Alcyon, uccello del giorno, gufo della notte, 2020, arazzo, tessuto e ricamo di Lesage Intérieurs © Jean-François Jaussaud / Luxproductions / Hubert Le Gall
Alcyon, uccello del giorno, gufo della notte, 2020, arazzo, tessuto e ricamo di Lesage Intérieurs © Jean-François Jaussaud / Luxproductions / Hubert Le Gall

Il Centro dei Monumenti nazionali di Francia ha invitato Hubert Le Gall (pittore, scultore, designer nato a Lione nel 1961) a esibire nei raffinatissimi spazi di Villa Kerylos a Beaulieu-sur-Mer, Francia.

Nata dall’incontro tra l’universo poetico ed ironico dell’eclettico artista con il sogno architettonico di Villa Kerylos, la mostra (fino al 21 settembre 2021), è un invito al viaggio in una Grecia antica più “fantasmata” che reale. Specificamente create per l’occasione, una trentina di opere iconiche, (fra sculture, mobili, canapè, candelabri), tessono un filo d’Arianna tra la topografia del luogo e i miti eterni rivisitati dal creatore con la complicità scientifica della storica dell’arte Berénice Geoffroy- Schneiter. Per un nuovo sguardo sulla “Fantasia greca “del fondatore della Villa, Téodore Reinach.

Si chiama Kérylos, alcione in greco e simile al mitico uccello pronto a spiccare il volo si affaccia sul promontorio della Baia des Fourmis, a Beaulieu, la perfetta, raffinatissima villa greca costruita fra il 1902 e il 1908 con grande dispendio di mezzi finanziari da un francese di origine ebrea, Théodore Reinach (1860-1928). Il periodo è quello della Belle Époque, quando   re e regine, scrittori e   banchieri si incontravano al bar della Réserve o a prendere il thè al ristorante dell’hotel Métropole.

Archeologo, filologo, musicografo, con una particolare predilezione per l’arte e la storia della Grecia antica, Théodore Reinach aveva visto il luogo mentre era a bordo del Bel Ami, il magnifico yacht con cui il poeta Guy de Maupassant portava a spasso nel Mediterraneo i suoi coltissimi amici artisti e poeti. Il paesaggio gli ricordava la Grecia, i monti, simili alle Fedriadi sulle cui pendici giusto in quel periodo un altro francese stava scoprendo l’antica Delfi e il suo celebre teatro e dove, al calar del sole, si interpretavano le opere dei grandi tragici. Qui avrebbe voluto costruire una residenza, da abitare, che lo immergesse nella   particolare atmosfera dei suoi studi.

Hubert Le Gall, Le Supplice des Danaïdes, 2020, bronzo patinato, 92x80cm © Thomas Duval
Hubert Le Gall, Le Supplice des Danaïdes, 2020, bronzo patinato, 92x80cm © Thomas Duval

Il sogno concepito su quell’imbarcazione sarebbe forse rimasto tale se per caso non avesse incontrato, parecchi anni dopo a Parigi, un architetto anche lui preso dalla medesima passione. L’architetto ellenista si chiamava Emmanuel Pontremoli, nato a Nizza da un rabbino di origine piemontese che aveva partecipato al restauro dell’Acropoli di Pergamo. Dotati di grandi mezzi finanziari, (la moglie di Reinach, Fanny Kann, era nipote della baronessa Ephrussy de Rothschild, che in contemporanea faceva costruire proprio di fronte la Villa Ile de France), Reinach e Pontremoli crearono la splendida dimora ad immagine di un lussuoso palazzo dell’isola di Delo del II sec. A. Cr.

Oggi la Villa è un raffinato Centro culturale affidato alla Fondazione dell’Institut de France, la stessa che amministra Villa Ephrussy sul promontorio di Cap Ferrat. Il figlio maggiore di Theodore, Julien, in una notte di settembre del 1943 venne qui arrestato dalla Gestapo; i mobili che si possono ammirare ancora oggi vennero allora fortunosamente trasferiti al Museo Cheret di Nizza mentre la casa era chiusa e il giardino minato.

Kérylos non è soltanto una collezione di opere d’arte o almeno non è soltanto questo, perché tutto il complesso è un’opera d’arte. Visitare Kerylos è come sfogliare un libro dove mito e storia fanno rivivere il sogno di chi l’ha costruita.  Affreschi, sculture, mosaici, iscrizioni: ci sono gli eroi e gli dei, c’è Pelope, l’antenato degli Atridi, Giasone, Efesto e Dioniso, il dio della tragedia. Tutti questi nomi hanno attraversato i secoli, riportano echi di opere letterarie che hanno formato la nostra cultura e tragici che rivediamo nei teatri, da Sofocle, la cui grande statua introduce al peristilio, ad Eschilo ed Euripide.

Le camere, dal vestibolo al Balaneion, il Peristilio, il Triclinio l’Oikos, il salone dedicato alle arti, rievocano simboli, leggende ed eroi, tutto è classica armonia, niente è lasciato al caso, ogni particolare, ogni dettaglio è stato accuratamente, lungamente studiato. Le stanze, splendidamente arredate e decorate, sono la testimonianza, certamente idealizzata, di tutta un’arte di vivere, della raffinatezza dell’antichità greca coniugate al confort  delle ville Belle Epoque. Da non dimenticare una visita alla Galerie des Antiques, nei sotterranei della villa lambita dalle onde, dove si possono ammirare calchi a grandezza naturale delle più celebri statue greco-romane.

“Hubert Le Gall, Una fantasia greca” Villa Kérylos – tra Monaco e Nizza, bassa cornice.  www.villa-keylos.com

Hubert le Gall, La Parade des minotaures, 2020, candeliere di una serie, ferro battuto e bronzo, 48 x 38 cm © Bruno Simon
Hubert le Gall, La Parade des minotaures, 2020, candeliere di una serie, ferro battuto e bronzo, 48 x 38 cm © Bruno Simon

Commenta con Facebook