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Dante, Shakespeare, Milton, Saramago. Le reinterpretazioni della Bibbia nella letteratura

Caravaggio, Incredulità di San Tommaso, 1600 ca. Potsdam, Bildergalerie
Caravaggio, Incredulità di San Tommaso, 1600 ca. Potsdam, Bildergalerie

Un approfondito studio del Professor Piero Boitani per i tipi de Il Mulino, affronta la complessa storia delle reinterpretazioni della Bibbia così come emergono lungo i secoli dall’opera di autori quali Dante, Shakespeare, Milton e Saramago.

Roma. Al di là delle questioni di fede, è innegabile che la Bibbia sia uno dei libri che ha maggiormente influenzato i vari ambiti dell’esistenza umana. La storica casa editrice bolognese Il Mulino ripropone sull’argomento Rifare la Bibbia. Ri-scritture letterarie (pp.341, Euro 28,00), volume in cui l’autore, Professore emerito di Letterature comparate alla sapienza di Roma, analizza e spiega quanto si ritrova di quelle pagine nelle opere di importanti autori molto diversi fra loro per epoca e contesto sociale.

La Bibbia è un libro di storia, di sociologia, di religione; a sua volta, il volume Boitani tocca tutti questi ambiti, osservandoli però di volta in volta sotto la lente di un diverso autore; ci presenta infatti una serie di “casi” i cui il linguaggio e l’immaginario biblici sono stati assorbiti e rielaborati, così come di nuova vita si riveste il mistero che accompagnano, e che nel bene e nel male ha avuta così tanta influenza sul cammino dell’umanità o almeno di larga parte di essa.

Rembrandt, Sacrificio di Isacco, 1635, San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage
Rembrandt, Sacrificio di Isacco, 1635, San Pietroburgo, Museo dell’Ermitage

Il volume è un complesso percorso sul “riconoscimento” di Dio da parte dell’uomo, sulle interazioni fra Cielo e Terra, sulle difficoltà della vita terrena, sull’anelito dell’uomo verso l’infinito. Fra gli esempi più affascinanti di interazione con il linguaggio biblico, spicca la Divina Commedia, nelle cui pagine il linguaggio dantesca si affianca alla Scrittura in maniera così profonda da costituirne una sorta di “nuova versione”, e Boitani accompagna il lettore alla scoperta di questo particolare volto del poema di Dante attraverso un’attenta esegesi di alcuni canti i cui versi sono più direttamente riconducibili alla Bibbia. Si scopre, così, che il celebre incipit dell’Inferno è ispirato al cantico di Ezechia nel Libro di Isaia, e che l’impostazione del viaggio si rifà a quello dell’Apostolo Paolo sulla strada della Verità, e il richiamo è ribadito anche nel Canto I del Paradiso. La fede dantesca si sublima anche in altri versi poetici che richiamano, ad esempio, la Creazione, tema che nella Commedia ritorna ben otto volte.

La Bibbia protestante inglese (stampa nella Ginevra calvinista) fu invece fonte d’ispirazione per William Shakespeare; infatti, l’ebreo Shylock nel Mercante di Venezia si dimostra buon conoscitore dei Vangeli (compresi nel Nuovo Testamento), ma soprattutto si assiste nel dramma a una discussione fra le differenti interpretazioni (ebraica e cristiana) dell’Antico Testamento, in particolare sulla questione dell’usura; un verosimile spaccato di come la Bibbia avesse il suo peso nella vita di allora, così come in quella dello stesso Shakespeare, che restò sempre combattuto fra cattolicesimo e protestantesimo, e nei suoi drammi sembra dar sfogo ai suoi dubbi. E ancora, la storia di Macbeth si svolge in parallelo con quella del biblico Saul, dal libro di Samuele.

Piero Boitani, Rifare la Bibbia, Il Mulino 2021
Piero Boitani, Rifare la Bibbia, Il Mulino 2021

Ancora in ambito anglosassone, ma sull’altra sponda dell’Atlantico, William Faulkner guardò alla Bibbia interessandosi al personaggio di Mosè, cui fece ampio riferimento in una raccolta di racconti (Scendi Mosè, 1942) che ripercorre le vicende di una famiglia del Sud degli Stati Uniti, attraverso diverse generazioni. Una storia di patriarchi, figli e nipoti, ognuno con le sue cattive azioni sulla coscienza. Il senso allegorico ultimo del Mosè faulkneriano è ancora oggetto di dibattito fra i critici.

L’approfondito volume di Boitani spiega quella che è stata l’importanza della Bibbia per il mondo intellettuale attraverso i secoli, l’impronta che ha lasciato in autori fra loro molto diversi, per epoca come per formazione, e le sue storie ci vengono ripresentate di volta in volta sotto una lcue diversa. Ma il lavoro di Boitani è utile anche perché fa riconsiderare da un nuovo punto di vista autori che forse avavevamo dato per scontati.

Completa il volume un piccolo ma raffinato apparato iconografico con le riproduzioni fotografiche di alcuni dei più importanti capolavori artistici ispirati alle storie della Bibbia, fra cui la Trasfigurazione di Giovanni Bellini, le versioni del figliol prodigo di Rembrandt e Guercino, e il San Tommaso di Caravaggio. Esempi di come, e non poteva essere altrimenti, la Bibbia sia stata una grande fonte d’ispirazioni anche per gli artisti.

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