Arriva finalmente in libreria il secondo volume di Visa Transit, ultima opera di uno dei fumettisti europei più importanti e amati: Nicolas de Crécy
Uscito in Francia nell’ottobre 2020, il secondo volume di Visa Transit (Eris Edizioni) prosegue l’avventura che ha aperto un nuovo capitolo nella carriera artistica di Nicolas de Crécy, amatissimo maestro del fumetto francese.
Estate 1986. Poco dopo la tragedia di Chernobyl, Nicolas de Crécy e suo cugino Guy partono dalla Francia, e attraversando – a bordo di una scassata Citröen Visa – nord Italia, Jugoslavia, Bulgaria e Turchia. Dopo aver attraversato l’Europa dei visti e delle frontiere, i due oltrepassano i muri dell’Est Socialista e arrivano nella città che più di tutte rappresenta il confine tra due mondi, tra l’Oriente e l’Occidente, tra il passato e il futuro: Istanbul. I due viaggiatori non hanno una meta precisa, un piano vero e proprio, ma sono spinti dalla voglia di arrivare il più lontano possibile, proseguendo il loro viaggio si inoltrano quindi fin nel cuore nel cuore della Bielorussia.
Quello di De Crécy è un viaggio che si riempie di memorie, ricordi personali e riflessioni sull’arte, da Chagall, Malevič e Turner. Artisti di cui il fumettista è felicemente debitore, come è chiaro dai suoi tramonti fiammeggianti, dai suoi cieli notturni fumosi, in sospeso tra un taccuino di viaggio e una diapositiva mentale.
Un mondo che ormai ci appare antico, lontano, senza cellulari o internet, con il Muro di Berlino ancora intatto: un’Europa segnata da confini profondi come ferite piene di sale dove anche i libri sono guardati con sospetto, dove tutto può essere oggetto (e soggetto) di propaganda. Ma il viaggio di De Crécy non ha confini geografici, policiti o cultirali: il suo è un percorso nella memoria e nell’identità, liberissimo e prondo; sempre in compagnia della figura dello scrittore Henry Michaux, che aleggia su di lui, che lo insegue.
Sacchi a pelo, cieli stellati, orizzonti senza mete, la Citröen traballante con bordo una piccola biblioteca da viaggio, quella di De Crécy è un’avventura trasognata, un road trip che lo spinge fino al cuore della Bielorussia, tra zone montane, regioni militarizzate, primordio di un’archeologia industriale ai suoi albori e una natura indifferente alla presenza umana. I ricordi affiorano, liquidi e casuali, frastagliati, tra una tappa e l’altra, moltiplicando le strade attraverso le quali si articola questo racconto che si fa, così, geografia di un reale (che non è più) e geografia sentimentale (che, in profondità, permane pur continuando a mutare).
Quello di Nicolas de Crécy è stile libero e raffinato, pittorico, i suoi acquarelli sono piccoli quadri su un mondo perduto, cartoline poetiche e liquide di un mondo a cavallo tra due epoche, nei cieli infuocati, negli alberi spogli, nelle strade sterrate e negli occhi dei passanti vibrano i fermenti di due libri, uno che si sta per chiudere e uno ancora da scrivere.
L’uscita del terzo e conclusivo volume di Visa Transit è prevista per l’autunno 2022.