Il Ponte Casa d’Aste trasporta i suoi collezionisti in un viaggio tra Cina e Giappone. L’Asta di Arte Orientale, in programma il 22 ottobre 2021, raccoglie 300 opere ricche di fascino e mistero.
Arrivano dalla Cina, dal Giappone, dalla Thailandia. Sono i 300 lotti che Il Ponte ha selezionato per l’Asta di Arte Orientale. Crogiolo di dettagli minuziosi e lontane atmosfere esotiche. L’incontro con l’immaginario orientale suscita ricordi non vissuti, ma presenti nella memoria collettiva. Il viaggio, il senso dell’ignoto, l’insegnamento di tradizione lontane e antichissime.
Ritroviamo questa stratificazione di contenuti nella coppia di grandi pannelli a forma di doppia zucca in legno hongmu con motivo centrale intrecciato in legno di bosso e sfondi dipinti a motivi di nuvole policrome con applicazioni in avorio (lotto 94, stima € 10.000 – 15.000). É il top lot della prima tornata, interamente dedicata alla Cina. L’opera è ricca di simboli e suggestioni, intrecciati attorno ai concetti di positività e prosperità. Le cromie tenui e scure ammantano la scena di un fascino misterioso, in linea con quanto detto in precedenza.
Tra gli altri lotti notevoli troviamo l’incensiere in bronzo, parzialmente dorato (lotto 124, stima € 4.000 – 6.000), con motivo di draghi riferito agli inizi della dinastia Qing (XVII secolo); e la placca in giada celadon (lotto 141, stima € 6.000 – 8.000) di un secolo dopo, intagliata magistralmente fronte e retro con figure di pagode nel panorama di un paesaggio montano.
Tra i capolavori d’arte fittile risalta la coppia di vasi (lotto 32, stima € 15.000 – 20.000) in bronzo e smalto cloisonné nella forma arcaica “Fang Gu” a descriverne la struttura quadrata. La trame che li colorano paiono solcare il bilico tra figurativo e astratto, con rimandi floreali allacciati a motivi geometrici. Come iscritto sulle basi, i vasi furono realizzati in occasione del 32º anno di regno dell’imperatore Guangxu (1906).
Si passa così alla seconda tornata, dove risaltano i lotti dedicati al Giappone. Non possono mancare in tal senso i tipici paraventi della tradizione nipponica. Uno (lotto 290, stima € 3.000 – 4.000) con la primavera, esaltata dai petali decorati a moriage del pannello a due ante decorato a fiori di ciliegio e aceri, l’altro (lotto 323, stima € 3.000 – 4.000) con i personaggi tratti dal teatro Noh che emergono dall’elegante fondo oro dei sei pannelli firmati “Chikaharu Fujiwara”. Di qualità assoluta il nucleo di netsuke (tra cui una fanciulla firmata Miyazaki Yoso (lotto 325, stima € 1.200 – 1.500); allo stesso modo valide le diverse xilografie del periodo Edo (1603-1868), tra cui risaltano i due lotti (lotto 263 e lotto 320, entrambi stimati € 600 – 800) composti da quattro trittici con temi ricorrenti del Sol Levante.
Nel complesso l’incanto riesce ad abbracciare più di tre secoli di storia, dal Seicento ai primi del Novecento, sollevando nel collezionista impressioni d’oriente, profumi provenienti da altri tempi, da luoghi così lontani che per prendere corpo sfruttano l’immaginazione scaturita dai manufatti che la storia ci ha consegnato.