Fino al 26 novembre, presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente di Milano, sarà visibile la mostra Come to light del fotografo Luigi Bussolati, curata da Andrea Tinterri. Creazione, fotografia, luce, universi di polvere, respiro.
Poco più di un anno fa è stato pubblicato Come to Light, un libro edito da Silvana Editoriale che raccoglie una serie di scatti del fotografo Luigi Bussolati, una rilettura del suo archivio tra lavoro e ricerca. Spazi industriali, oggetti e mezzi meccanici, semi, polveri, radici sospese. Un racconto in cui l’industria con germinazioni, cortecce, residui naturali che simulano universi, viaggi spaziali. Un corpo unico in cui la luce restituisce un’idea di creazione, non importa se umana o meccanica: le categorie traboccano confondendo i propri perimetri e innescando nuove possibilità.
A più di un anno di distanza il progetto editoriale si è trasformato in una mostra promosso da Fondazione Aem e curata da Andrea Tinterri. L’allestimento dell’esposizione, ospitata presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente in Piazza Po a Milano, vuole creare un ambiente immersivo in cui la luce rivela solo le fotografie sospese al soffitto o appoggiate al carro ponte.
Come sottolineato da Roberta Valtorta nel saggio che accompagna la pubblicazione ” Il mescolamento di queste diverse realtà/irrealtà […] porta alla costruzione di un inedito universo splendente fondato sul bizzarro quanto antico dialogo tra organico e inorganico, in un’operazione di messa in scena che punta a una rappresentazione tanto più straniata quanto esatta e nitida. Profondamente fotografica insomma. Così precisa e lucida da fare in modo che le cose, essendo se stesse, non lo siamo affatto: nulla è quello che è, in questo universo inventato, e ogni cosa sembra altro”.
Lungo il percorso espositivo i progetti e i vari cicli di lavoro si confondono, alternandosi e dando vita ad una nuova sintassi. L’archivio di Bussolati è luogo da reinventare, un bacino da cui attingere e da riscrivere deliberatamente. In questo modo lo spazio espositivo si fa labirinto, grotta a cui accedere, dove scoprire segni e gesti di una natura meccanica, di un’industria che cede a suggestioni letterarie, filmiche. Gli oggetti e gli spazi non hanno nessuna funzione utilitaristica, sono allucinazioni, qualcosa di mai esistito, se solo le luci fossero rimaste spente. Una deflagrazione iconografica come ricordato dal curatore Andrea Tinterri: ” Il cortocircuito è perfetto: non c’è separazione tra prodotto industriale e natura, uno scarto di produzione, uno scarto plastico è messo sullo stesso piano di un seme (Seminarium), di una radice sospesa, di muffe e polveri galleggianti in superficie (Skin of the world). Tutti sullo stesso palco, sullo stesso set. Non importa se la creazione è meccanica o di natura, è necessario e sufficiente che tutto questo si traduca in incontro spettacolare. E lo spettacolo è costruzione, è lavoro, è scenografia che viene pensata per un pubblico compiacente.
La mostra si conclude con una proiezione video: il respiro di un uomo viene formalizzato grazie ad una superficie riflettente, un alone che appare e scopare, un universo di polveri, particelle microscopiche che si mostrano alla luce. Un unico segnale di vita.
COME TO LIGHT – Fotografie di Luigi Bussolati
A cura di Andrea Tinterri
Supervisione scientifica e coordinamento Fabrizio Trisoglio
Casa dell’Energia e dell’Ambiente, piazza Po 3, Milano
Dal 16 settembre al 26 novembre 2021
Orari: lunedì – giovedì 9-12.00 – 15.00-17.00 | venerdì 9-12.00
In occasione di BookCity (20-21 novembre), la mostra rimarrà aperta anche durante il weekend
Ingresso solo su prenotazione
Per informazioni: Tel +39 02 7720 3935 / fondazioneaem@a2a.eu