Dal 12 novembre arriveranno per la prima volta in Italia a Palazzo Blu le opere provenienti dal Giappone, dalla Nakamura Keith Haring Collection
Associando il nome di Keith Haring a quello di Pisa, il pensiero va inevitabilmente al grandissimo murale Tuttomondo. Un capolavoro, realizzato dall’artista nel 1989 sulla parete esterna della Chiesa di Sant’Antonio. Una delle sue ultime opere pubbliche prima della prematura scomparsa nel 1990. Ora però ci sarà un’altra associazione da fare: quella con la grande mostra che a lui dedicherà Palazzo Blu. Dal 12 novembre arriveranno per la prima volta in Italia le opere provenienti dal Giappone, dalla Nakamura Keith Haring Collection.
La collezione personale del Dr. Kazuo Nakamura, oggi esposta nel museo dedicato all’artista che si trova in Giappone. E che raccoglie opere che vanno dai primi giorni fino agli ultimi lavori di Haring, tra cui molte serie complete di stampe come Apocalypse (1988), Blueprint Drawings, (1990), fino a grandi opere su tela come Untitled (1985). La mostra si articola in otto sezioni: Il principio, Prologo, Le storie, Oltre i limiti, Messaggio e musica, Simboli e icone, La distopia rivelata, Energia primordiale, La fine del principio.
Una mostra che rinnova dunque il rapporto speciale che Haring, nato a Reading in Pennsylvania e newyorkese d’adozione, ha avuto con Pisa. Curata da Kaoru Yanase, Chief Curator della Nakamura Collection, l’esposizione presenterà una ricca selezione di opere, con un focus proprio sul dipinto murale “Tuttomondo”. E il pubblico sarà invitato a scoprire un altro lato della sua creatività, “il messaggio visivo dei caotici anni ’80 il quale, trasmesso attraverso la sua arte, continua a risuonare con noi oggi, 31 anni dopo la sua morte”.
http://www.mostraharingpisa.it/
