La casa automobilistica svedese intraprende un viaggio nel mondo dell’arte contemporanea tramite le tematiche core che la caratterizzano: sostenibilità, design, sicurezza. Dopo il progetto dedicato alla sostenibilità ambientale (Art Encounters, gennaio 2020), è il turno di #SAFETY, fil rouge della rassegna Avant Young 2021, iniziata il 9 settembre.
Quattro accademie italiane -Venezia, Bologna, Firenze, Milano- sono state invitate a selezionare tre artisti ciascuna. Una short list che dà la possibilità a giovani artisti di presentare, per i tre giorni successivi all’inaugurazione, o realizzare il loco un’opera. Quattro appuntamenti, una competizione che termina con una premiazione e una borsa di studio data a uno studente per ogni accademia da Volvo.
“Presentiamo giovani che hanno un grande potenziale e meritano di salire alla ribalta. Ci ritroviamo in loro in quanto siamo un brand piccolo circondato da giganti”.
La cornice in cui vengono presentate le opere è lo show room automobilistico, Volvo Studio Milano, che, per l’occasione, non presenta neanche una macchina. La loro volontà è “Utilizzare l’arte come unico strumento attraverso il quale si possono comunicare dei valori che arrivano a tutti. Il focus è sulle emozioni, non sul prodotto, non ci sono le macchine”.
Gli artisti sono stati invitati a riflettere sul tema della sicurezza portando il loro pensiero e vissuto. Creando un legame con la casa automobilistica che pone la sicurezza al centro delle sue ricerche, una priorità che risuona oggi estremamente attuale.
“Per noi la sicurezza è un orizzonte da perseguire ogni giorno: sostenendo l’ambiente e la sua difesa… Perché la sicurezza è sempre una meta, mai un traguardo.”
Il primo appuntamento è stato il 9 settembre con l’Accademia di Belle Arti di Venezia, seguita il 16 Settembre dall’Accademia di Bologna, l’11 Novembre l’Accademia di Brera, il 25 Novembre sarà la voltadell’Accademia di Firenzeche chiuderà il ciclo di mostre.
Chiara Melluso (Milano, 1995), Han Tao (JiLin, Cina, 1993), Manuel Walter (Sorengo, 1998) sono i tre artisti selezionati, per il terzo appuntamento della rassegna, da un comitato di tre docenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera e da Lightbox, società di comunicazione.
Manuel Walter, studente del corso di decorazione,è stato l’artista che, secondo l’iconica casa automobilistica, ha rispecchiato maggiormente i valori del brand e per questo è stato premiato con una borsa di studio.
Nello spazio, pulito e minimale dello showroom, l’artista è intervenutoin loco con un’installazione sui temi dell’impatto ecologico, il riciclo e la sicurezza.
“Per me la sicurezza è non dovermi preoccupare”
Rovistando negli scarti di una ditta di elettricità è rimasto colpito dai colori vividi dei cavi. Spiega che il medium che utilizza non sono semplici cavi elettrici ma le loro componenti interne, chiamate “anima”. Da questa riflessione collega la figura del cervello“per me l’anima è nel cervello”. Crea con i fili cervelli confusi, riproducendo una simbiosi tra il groviglio dei componenti elettronici abbandonati e le nostre menti. Rappresentando lo stato confusionale della mente umana nella sua eccezionepositiva.
All’interno dell’opera sono stati inseriti dei sensori elettronici che rilevano la presenza di un corpo inavvicinamento, proprio come i sensori delle macchine. Un altro collegamento, ricercato dall’artista, con le automobili è la luce.Ripresa dai fari delle macchine che si accendono quando il veicolo si arresta, identificati da lui come le tracce lasciate dell’intelligenza tecnologica.