Per la seconda volta la realizzazione delle immagine dei francobolli di Natale del Vaticano sono stati affidati agli ultimi, ai carcerati, ai senza fissa dimora, così cari a papa Francesco. Nel 2018 fu l’ergastolano Marcello D’A., recluso nel carcere di massima sicurezza di Milano Opera. Quest’anno un senza fissa dimora: Adam Piekarski, polacco, 40 anni, fisico robusto cranio pelato e barba nera, di una famiglia modesta e un fratello architetto giunto in Italia, terra d’arte e di bellezza, dopo aver girovagato un Francia (il Louvre lo affascina), Svizzera e Austria, carico di sogni di una vita migliore subito scontratasi con la dura ed amara realtà. Per casa trovò l’asfalto delle strade di Roma, costellate di buche, per giaciglio qualche sconnesso marciapiede e per tetto il cielo della Capitale italiana e i giorni che passavano tutti uguali, vuoti e dimenticati con qualche bicchiere di vino in più.
Un giorno la svolta. Buttata via la bottiglia alcuni mesi fa, trovato qualche foglio di carta e delle matite, Adam, che già frequentava le docce fatte aprire per i poveri da papa Francesco vicino al colonnato di San Pietro, su uno sgabello di fortuna si mise a disegnare i volti dei senza dimora come lui, in coda. I suoi lavori furono visti ed apprezzati da alcuni volontari, ed in particolare con suor Anna. “Quel ragazzo polacco è bravo disegnare”, riferì a padre Leszek (Ruben) Pys, già volontario del CISOM del Sovrano Militare Ordine di Malta, nel 2020 ordinato sacerdote redentorista. “L’incontro con padre Ruben – racconta Adam – è stato una svolta. Ha dato la possibilità ad un vagabondo perennemente ubriaco, un senzatetto di rifarsi una vita”. Con atto di piena e pronta fiducia il sacerdote redentorista gli chiede un quadro, il ritratto di san Clemente Maria Hofbauer, nato in Moravia nel 1751 coltivando da subito il desiderio del sacerdozio, ma costretto a fare il fornaio per la prematura morte del padre. Un mestiere che lo accompagnò per tutta la vita, anche quando da religioso redentorista a Varsavia fondò un convento, curando anche l’opera caritativa a favore dei poveri. Ordinato prete nel 1785 in Italia, in seguito a Vienna dove morì nel 1820.
Proposta allettante. Solo che Adam non aveva né colori e neppure pennelli. Provvide padre Ruben. Nel frattempo trovò una sorta di atelier nella cripta della chiesa di Santa Maria Monterone, al centro di Roma e accanto al convento dei Redentoristi dove incominciò a lavorare e lasciare la sua roba, senza la preoccupazione che gliela rubassero. La vita di strada è dura, la solidarietà è poca.
Qui ritrasse il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Giovanni Paolo II il Salvatore ed ebbe la visita del cardinale polacco Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa che gli offrì una stanza a Palazzo Migliori, edificio nobiliare con vista San Pietro, di proprietà del Vaticano, donato da dal Jorge Mario Bergoglio per l’accoglienza dei bisognosi e gestito dall’Elemosineria apostolica in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. Per Adam fu la conclusione del girovagare romano. Cominciò a disegnare, anche su commissione, animali e bambini, e per sé immagini religiose.
Nel frattempo il cardinale Konrad Krajewski, già cerimoniere dei papi Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, segnala Adam a don Francesco Mazzitelli, vice direttore di Poste Vaticane- Filatelia il quale non esita a commissionare all’artista già senza fissa dimora la Natività e i re Magi, il 9 novembre trasformati in francobolli rispettivamente da € 1,15 e 1,10, stampati sia in fogli da 10 che riuniti in libretto contenente due serie. “Nel primo francobollo, spiegano a Poste Vaticane – Filatelia “sono rappresentati i Magi che giunsero a Betlemme per adorare il divino Bambino”, nel secondo “Gesù Bambino , la Madonna e San Giuseppe il quale sorregge un bastone alla cui sommità è sbocciato un nardi, simbolo scelto da papa Francesco per rappresentare nel proprio stemma il Santo Patriarca”.
“Con questa piccola iniziativa – sottolineano a Poste Vaticane – la filatelia ha voluto rendere più concreto il Natale del Signore promuovendo il riscatto di questi nostri fratelli svantaggiati”.“Trovo la cosa ancora irreale – dice Adam – “e continuo a pensare a questo onore che mi è stato concesso. A me che sono un semplice artigiano”. La“magnifica arte” di Adam Piekarski, esulta il cardinale Konrad Krajewski, tramite i due francobolli “sarà meritatamente conosciuta e apprezzata in tutto il pianeta”.