CANAN. Beyond time è la nuova mostra con cui Michela Negrini prosegue la stagione espositiva e la prima mostra personale in Svizzera dell’artista, femminista e attivista turca CANAN, che fin dal 1998 realizza opere che indagano la rappresentazione di genere, del corpo e della sessualità.
Guardando in profondità ai “miti” antichi, moderni e contemporanei, su strutture di potere, genere e corpo, la mostra propone una lettura della pratica dell’artista attraverso opere che affrontano i diversi aspetti della psiche umana sotto forma di creature soprannaturali e figure archetipiche, culminando in un universo multidimensionale, mistico e simbolico.
Nonostante i media utilizzati siano estremamente diversi tra loro – sculture, ricami, video, e miniature– la mostra esplora in modo coerente la persistenza di paradigmi mitici nella definizione del valore e del significato della vita umana.
Fin dagli anni ’90, infatti, CANAN riflette su come istituzioni quali il governo, la famiglia, la società e la religione influenzino la vita privata, soprattutto quella delle donne.
Nei suoi più recenti lavori, l’artista, partendo dall’analisi della cosmologia tradizionale, porta un nuovo livello alla propria analisi, rivelando come le vecchie narrazioni siano trascinate attraverso nuove cornici morali per dettare l’esperienza contemporanea.
Proseguendo nella propria indagine, CANAN esamina i simboli presenti nella coscienza collettiva e del subconscio, riflettendo su come quest’ultimi modellino i comportamenti e le relazioni umane. Questi simboli, un vero e proprio linguaggio atemporale, non geografico e comune, scandiscono la nostra quotidianità e definiscono il nostro rapporto con gli altri e con la storia, diventando un linguaggio comune, i cui significati abbracciano una moltitudine di elementi e sfaccettature differenti spesso contribuendo alla nostra interpretazione e comprensione dei tempi passati, partendo però da una prospettiva contemporanea.
Nei suoi lavori più recenti, CANAN prosegue con la propria esplorazione sugli effetti cognitivi, intuitivi e fantasiosi delle immagini, che a volte risultano spaventose, altredi smisurata bellezza, o comunque decodificate da ciascuno di noi attraverso i diversi significati percepiti. Il modo in cui percepiamo un simbolo dipende infatti dalle nostre prospettive personali e sociali.
Beyond time, in un ambiente piccolo e raccolto, accoglie e coinvolge il pubblico proponendo una sorta di esperienza mistica e rituale, dove le opere d’arte evocano un senso di speranza e dove ogni visitatore trovai propri sigificati, grazie alle forme, i colori, i suoni e i simboli cui i diversi lavori rimandano, lasciando le menti libere di costruire il presente usando sia esperienze passate sia sogni per il futuro.
Animali e creature che esistono solo nelle fiabe, tessuti dai colori vivaci e paillettescollegano la galleria ad un mondo di fantasia tramite un gioco di luci e ombre, stabilendo una connessione tra il mondo visibile e invisibile, tra il mondo reale e quello immaginario, invitandoci a confrontarci con le nostre paure e i nostri desideri.
In mostra:
Women Bathing in Moonlight (2017) è un video che è stato girato in una notte di luna piena sull’isola turca di Burgazada, una delle Isole dei Principi, vicino a Istanbul. Un gruppo di giovani donne, in abiti estivi e con fiori tra i capelli, viene visto per la prima volta in cima a una collina ululare come lupi alla luna, scendere in riva al mare ridendo gioiosamente e poi bagnarsi. Il video è stato registrato al Madame Marta Cove, una piccola spiaggia che prende il nome dal protagonista di una storia locale che racconta di una donna di nome Marta e del marito pescatore che si tolgono la vita a causa di una tragedia. Questo misterioso rituale quasi arcaico stride a contrasto con il paesaggio urbano sullo sfondo: la frenetica città di Istanbul, uno skyline di grattacieli e abitazioni affollate.
L’opera Falname, invece,si riferisce a 71 miniature ispirate ai personaggi della mitologia islamica, con cui l’artista reinventala predizione del futuro. Falnama è un genere di letteratura turca e iraniana che risale alle tradizioni del XVII secolo, in origine una forma di bibliomanzia: un oracolo, un sistema di predizione utilizzato da tutte le classi, che richiedeva – prima di procedere – di praticare una qualche forma di purificazione personale. Con l’approccio di un narratore e concentrandosi in modo contemporaneo alla pittura in miniatura, CANAN non la tratta solo come un oggetto storico, ma sottolinea il suo potenziale teorico come forma d’arte contemporanea.