Wannenes presenta l’asta di Dipinti Antichi e del XIX Secolo. Un ampio catalogo che restituisce l’eterogeneità della produzione artistica italiana. A Genova il 26 novembre 2021.
Il 2 agosto 1847, il diplomatico e politico austriaco Klemens Metternich scrisse, in una nota inviata al conte Dietrichstein, la famosa e controversa frase:
La parola “Italia” è un’espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
Si riferiva all’esasperata frammentazione di un Paese non ancora Paese, ancorato a un regionalismo che ne impediva l’unificazione ma ne esaltava le eccellenze locali. Tra queste vi era certamente l’arte, valore estetico ma anche strumento di ostentazione. Così ogni regione si trovò a competere con le altre anche in campo pittorico. Il risultato è la vasta ed eterogenea tradizione artistica che la nostra travagliata storia ci ha consegnato. Tanti i comuni, altrettante le scuole artistiche dalle caratteristiche ben definite, come il disegno per quella toscana e il colore per quella veneta.
Wannenes, nell’asta di Dipinti Antichi e del XIX Secolo, si immerge in questa varietà di stili e suggestioni, spaziando nei secoli e nei luoghi che hanno dato vita a opere incredibili. Tra questi la Giuditta e Oloferne di Giuseppe Vermiglio (Milano, 1585? – post 1635). Qui convergono lo stile caravaggesco, le declinazioni classicistiche della scuola emiliana, i riferimenti a Pomarancio e Rubens, ma anche la pittura condivisa delle botteghe romane. Stima € 7.000 – 10.000.
Frutto di una vera e propria collaborazione l’Allegoria del Sonno. Non era insolito, nel XVII secolo, che pittori di figura e natura morta incrociassero i pennelli. Nell’opera in questione la figura del putto è attribuita da Franco Moro a Carlo Maratti (Camerano, 1625 – Roma, 1713), mentre per il vaso fiorito alla mano Mario Nuzzi, uno dei più affermati fioranti dell’età barocca. Stima € 20.000 – 30.000.
Di grande impatto scenografico la tela di Anton Maria Vassallo (Genova, 1620 – Milano, 1664), il più fiammingo dei genovesi, raffigurante Marte e Venere. Evidente infatti la familiarità con i modelli di Rubens e Van Dyck, mitigata da un naturalismo in chiave barocca. Stima € 4.000 – 7.000.
Passando all’Ottocento troviamo l’iconico Giovanni Boldini. Anche se guardando il suo Cortile rustico sembra di essere di fronte a un’opera del tutto contemporanea. La tavolozza densa di bruni vortica di pennellate violente e indefinite, l’atmosfera suscita un’elettricità che il titolo non trasmette. Il contrasto è ben riuscito. Stima € 30.000 – 50.000.
La sensuale Donna con il bilboquet di Alexandre Jacques Chantron si fa notare per una tecnica prodigiosa, molto vicina a quella William-Adolphe Bouguereau, di cui fu allievo. La passione per la caccia e per i cani porta Giovan Battista Quadrone a dipingere con grande verismo e padronanza le scene venatorie. Come accade in Per un osso, 1890, stima € 9.000 – 10.000.
La realtà dei paesaggi rurali, degli animali e delle persone umili, di cui coglie a pieno le sofferenze e ne ritrae le difficoltà. Questa la poetica anti accademica e anti storico-celebrativa che Giovanni Fattori ha portato avanti. Il miglior pittore della macchia dell’Ottocento italiano è all’asta con Paesaggio toscano (stima € 15.000 – 25.000).