Pharmacy torna alla Levenson Mansion di Mosca per la sesta edizione di Prada Mode. Con interni e grafica che ricordano una farmacia
L’apertura avvenne nel 1998 a Notting Hill, a Londra, sei anni dopo l’omonima installazione inaugurale presso la Cohen Gallery di New York. Dopo una prima chiusura nel 2003, il progetto venne riproposto sempre a Londra, negli spazi della Newport Street Gallery. Parliamo di Pharmacy, il celebre ristorante con bar creato da Damien Hirst con interni e grafica che ricordano una farmacia. Una delle punte massime dell’estro del golden boy della Young British Art, al tempo impegnato con la sua opera ad esorcizzare malattia e medicina. Ora Pharmacy torna con una terza edizione, anche se temporanea: e si sposta a Mosca, grazie all’idea di Miuccia Prada.
È questo infatti lo scenario scelto per la sesta edizione di Prada Mode, visibile fino all’11 dicembre alla Levenson Mansion di Mosca. “Un club privato itinerante dedicato alla cultura contemporanea, che offre ai propri membri un’esperienza artistica unica accompagnata da musica, specialità culinarie e conversazioni”. E qui l’esperienza artistica è costituita da un’installazione realizzata con armadietti per farmaci alti fino al soffitto – i celeberrimi Pill’s Cabinets – e quadri di farfalle dipinti appositamente per l’occasione. L’arredamento e i dettagli architettonici, come ad esempio un enorme modello molecolare che viene riproposto nelle finestre e in light box, e la carta da parati, il cui design deriva da un catalogo di farmaci, sono sempre opera di Hirst.
Un’opera d’arte vivente
“Sono davvero entusiasta di essere stato invitato da Miuccia a ricreare Pharmacy per Prada Mode a Mosca”, ha detto l’artista. “Sto facendo il possibile per renderla incredibile e i quattro piani dell’edificio storico Levenson saranno la cornice perfetta per questa installazione. Non vedo l’ora di iniziare! Ho sempre pensato che i grandi ristoranti possano essere opere d’arte e Pharmacy è un’opera d’arte vivente, che raggiunge l’apice del proprio potenziale artistico quando ospita arte e persone allo stesso tempo”.