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Museo de la Ficción. All’Arena del Sole di bologna l’opera ibrida e immersiva di Matías Umpierrez

Museo de la Ficción Matias Umpierrez, Museo de la Ficción - Ph. Studio Matias Umpierrez
Museo de la Ficción
Matias Umpierrez, Museo de la Ficción – Ph. Studio Matias Umpierrez

Al Teatro Arena del Sole un’esperienza immersiva e coinvolgente in cui lo spettatore è fruitore attivo e partecipe degli eventi. Museo de la Ficción –  I. IMPERIO di Matías Umpierrez va in scena a Bologna, in prima nazionale, dal 9 al 12 dicembre 2021.

Sette schermi verticali fanno capolino tra le morbide poltroncine della Sala Leo de Berardinis. Scorrono, in loop, le immagini di presentazione dei protagonisti dell’insolita pièce teatrale: intenti a prepararsi, gli attori mormorano frasi appena percettibili, provano i costumi di scena, si appropriano dello spazio dietro le quinte.

Nella penombra della platea lo spettatore viene rapito dal ripetersi del rito della preparazione, lento e cadenzato. Prende posto di fronte agli schermi, si sofferma sui video, vi passeggia intorno. Lo stato di trance indotto dal loop viene improvvisamente interrotto dall’invito ad abbandonare le comode poltrone per raggiungere il palco avvolto dal buio. È in quel momento che ha inizio la multiforme esperienza di Matías Umpierrez.

 

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Matias Umpierrez – Ph. Rolex Bart Michiels

 

L’artista argentino ha allestito il suo Museo de la Ficción affinché tutti i visitatori vi potessero ritrovare gli elementi chiave dell’umana condizione. La sofferenza, la superbia, l’amore, vanno in scena nel buio dell’Arena del Sole: «IMPERIO, adattamento del Macbeth di Shakespeare – si legge nella presentazione dello spettacolo – narra una storia ambientata nella Spagna della post-dittatura anni ’90, e mette in evidenza la finzione come strumento di mediazione sociale e politico, creando un “mix” tra l’industria dell’intrattenimento, gli attuali meccanismi di potere e la rabbia che suscita lo scontro tra tradizione e globalizzazione».

Nel progetto di Umpierrez il teatro si trasforma: partendo dal concetto più tradizionale di museo e di documenti in esso conservati, l’artista immagina una possibilità di “museificazione” dell’azione drammatica, dedicandosi alla realizzazione di pièce teatrali interamente registrate e fruibili mediante giochi di schermi e proiezioni sempre diverse a seconda del luogo prescelto per la messa in scena.

L’artista sfida il canonico tempo della rappresentazione, dilatandolo potenzialmente all’infinito e rendendo la produzione teatrale elemento da conservare, esporre e condividere in tutto il mondo, all’interno di luoghi non convenzionali o grandi musei e istituzioni culturali, proprio come nel caso dell’Arena del Sole di Bologna.

 

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Matias Umpierrez, Museo de la Ficcion – Ph. Rolex Reto Albertalli

 

L’azione e la finzione sostituiscono gli oggetti di scena normalmente conservati nei musei d’arte, cinema e teatro, divenendo testimoni attivi e dinamici, capaci di innescare trasformazione e contribuire alla diffusione della conoscenza e della memoria per le generazioni presenti e future.

L’opera ibrida di Matías Umpierrez

Fondatore del Festival Internazionale di Drammaturgia e vincitore del programma biennale Rolex Arts Mentor & Protégé Initiative, Umpierrez porta avanti una ricerca transdisciplinare in cui teatro, arte e cinema si incontrano e si intersecano.

Le sue installazioni performative viaggiano di città in città, dal MoMA di New York al Reina Sofia di Madrid; arrivano a Bologna come anteprima e traccia della stagione 2022 di VIE Festival, sviluppano nuovi linguaggi e generano una prospettiva globale del multiforme progetto del Museo de la Ficción.

Ibridi a metà tra teatro e arti visive, le opere di Matías Umpierrez sono «capaci di generare una dialettica tra spettatore, scena e territorio»; anche IMPERIO, videoinstallazione-performance dell’artista argentino, si dipana e occupa tutti gli spazi della Sala Leo de Berardinis passando dalla platea al palcoscenico, costringendo lo spettatore a percorrerla e a cambiare continuamente prospettiva per seguire l’azione che scorre, inesorabile, sui quattro enormi schermi montati tutt’intorno all’area che circoscrive il punto focale della messa in scena.

 

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Matias Umpierrez, Museo de la Ficcion – Ph. Studio Matias Umpierrez

 

Con un continuo gioco di campi, controcampi ed effetti speciali l’artista sospende il pubblico tra reale e immaginario costringendolo ad assistere impotente alla violenza, all’inganno, alla tirannia dell’animo, alla brama di potere. All’interno del cast, insieme ad altri numerosi volti della fiction iberoamericana, spiccano i nomi dell’attore e regista Robert Lepage – mentore dell’artista che per l’occasione veste i panni di Lady Macbeth – e di Ángela Molina nel ruolo di Macbeth.

Lo spettacolo, della durata di un’ora e dieci minuti, termina e ricomincia sulla scia iniziale del loop, lasciando lo spettatore a riflettere – e forse fantasticare – sulle sorti dei protagonisti e sui possibili sviluppi alternativi delle loro storie. Realizzato con il sostegno e la collaborazione di Emilia Romagna Teatro, lo spettacolo sarà ancora visibile, su diverse fasce orarie, per tutta la giornata del 12 dicembre 2021.

Maggiori informazioni su www.emiliaromagnateatro.com

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