Maschere. Dalla Commedia dell’Arte personaggi e costumi nella grafica tra Seicento e Novecento, un libro racconta la storia per immagini delle maschere e dei loro interpreti
Da Picasso a Ensor il tema della maschera (quella della Commedia dell’Arte, in particolare) ha trovato nella cultura occidentrale una sua proprompente centralità, anche di fuori delle pareti teatrali e del ruolo di figura attoriale, in un immaginario collettivo che ha permeato arte e comunicazione su più livelli. Arlecchino, Pantalone, Colombina, Brighella, e tutte le altre, sono maschere “mitiche”, che hanno dato voce – attraverso i loro personaggi – a spinte popolari (popolane spesso) e a forme di cultura alta, diventando delle vere e proprie icone pop.
Quello delle maschere è un mondo enigmatico, misterioso e suggestivo, da sempre fecondo di spunti per artisti e creativi. Questo perché il mito della maschera ha radici antichissime e attraversando culture e nazioni si è fatto simbolo di escapismo e riflesso di ben precise condizioni sociali, in un continuo alternarsi tra sentimento intimo e sentimento collettivo.
La maschera racchiude in sé una moltitudine di significati, è espressione di fantasia, satira politica, immagine (e personificazione, letteralmente) della cultura di un popolo, emblema di una società, oggetto di culto (rituale), un motivo iconografico che travalica i tempi e le mode.
Il volume di Patrizia Foglia e Patrizia Albè, Maschere. Dalla Commedia dell’Arte personaggi e costumi nella grafica tra Seicento e Novecento (Nomos Edizioni), presenta una ricca selezione, operata su fonti iconografiche note e meno note (di ambito italiano e in parte europeo), incentrata sul tema della maschera nella commedia dell’arte. Attraverso numerosi esempi, viene proposta una lettura – tra storia dell’arte e storia sociale – delle complesse dinamiche storiche e umane legate a questo mondo fatto di “identità nascoste”. L’iconografia teatrale viene qui analizzata anche nei suoi aspetti artistici e di costume, oltre a quelli storici.
Un lungo viaggio che porta il lettore attraverso la produzione grafica avente per soggetto la maschera: incisioni, affiches, figurine, illustrazioni di periodici e volumi – un ampissimo corpus di immagini realizzate tra il Cinquecento e il Novecento – danno vita a una storia iconografica della Commedia dell’arte e delle maschere in genere.
Quella delle maschera difatti è una storia tutta “da guardare” (il volume presenta un apparato iconografico corposo ed eterogeneo) attraverso la lente del teatro e delle vicende culturali che si sono avvicendate in Europa nel corso dei secoli. Dalle acqueforti di Jacques Callot alle litografie di Domenico Bellazzi, dalle pubblicità di Leonetto Capiello ai manifesti di Leopoldo Metlicovitz, sono numerossisimi gli artisti che hanno lavorato su questo soggetto, e tutti in diversi settori, dalle carte da gioco alle copertine delle riviste, dalle affiche alle stampe d’arte.
Le maschere della Commedia, con le loro intrinseche caratteristiche caricaturali, hanno fornito elementi di libertà e creatività in svariati campi della creazione grafica, anche in settori poco conosciuti a livello critico, facendosi spesso carico anche di nuovi significati sovrapposti a quelli più tradizionali, facendosi di volta in volta vettori di messaggi innovativi e inediti, in un rapporto di continuità tra passato e futuro. La maschera nasconde e rivela, i personaggi sono gli attori di un teatro alla rovescia, che attraverso la finzione rivela la realtà. Per questo, tra gli altri motivi, la Commedia è stata, con la satira, un mezzo di comunicazione potentissimo, sempre in bilico tra farsa e allusione, tra detto e non detto.
La ricerca che ha dato vita a questo libro nasce dalla passione per l’arte e per il teatro della Commedia dell’Arte di Francesco Pisani, collezionista milanese scomparso qualche anno fa, che ha lasciato una documentazione grafica preziosa su questo tema, frutto di anni di studio e indagine. Molte delle opere descritte nel volume appartenevano alla sua collezione, ora passata a Matteo Crespi, studioso e gallerista. Nei diversi capitoli del libro si aggiungono poi testimonianze provenienti da diverse altre raccolte – pubbliche e private – che integrano il percorso costruito per immagini dagli autori. Tutte queste immagini sono indizi che permettono di ricostruire la storia delle idee e del tessuto sociale che hanno permesso il germogliare e il proliferare di questo fenomeno di costume, andando anche a conoscere i protagonisti che gli hanno dato vita, dagli attori, agli autori e gli illustratori che hanno saputo intercettare il gusto e il contenuto di questo mutevole macrocosmo narrativo.
La storia nascosta dietro le maschere svela un complesso intreccio di riferimenti e intenzioni, un percorso affascinante tra i secoli e governi che questo volume dipana con metodo e chiarezza, approfondendo aspetti storici, artisti e sociali, configurandosi come una guida completa e preziosa per comprendere una pagina fondamentale della cultura artistica degli ultimi secoli.