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Si spegne a 97 anni Sabine Weiss, simbolo di coraggio e libertà per tutte le donne fotografe

1. Gitans, Sainte Maries de la Mer, France. 1960 Credit: © Sabine Weiss 1. Gitans, Sainte Maries de la Mer, France. 1960 Credit: © Sabine Weiss
1. Gitans, Sainte Maries de la Mer, France. 1960 Credit: © Sabine Weiss
1. Gitans, Sainte Maries de la Mer, France. 1960
Credit: © Sabine Weiss

Dopo Wayne Thiebaud ci lascia un’altra fondamentale figura del Novecento: Sabine Weiss.

Martedì 28 dicembre è morta nella sua casa di Parigi, all’età di 97 anni, Sabine Weiss. La fotografa franco-svizzera, nata il 23 luglio 1924 a Saint-Gingolph, ultima rappresentante della fotografia umanista francese, era sopravvissuta a Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis, con i quali aveva condiviso il suo percorso. La Casa dei Tre Oci di Venezia le dedica il primo tributo internazionale con la mostra che aprirà l’11 marzo, una personale per la quale Sabine Weiss stessa aveva aperto i suoi archivi di Parigi.
Il percorso espositivo, curato da Virginie Chardin, con oltre 200 opere e importanti documenti d’archivio, testimonia la carriera di questa straordinaria fotografa, unica donna a rappresentare la scuola umanista francese, oggi simbolo di coraggio e libertà per tutte le donne fotografe.

Così riporta la pagina Facebook della Casa dei Tre Oci dove dall’11 marzo al 23 ottobre 2022 si terrà la prima grande mostra della fotografa svizzera, esimia rappresentante della fotografia umanista francese:

È con profonda tristezza che salutiamo Sabine Weiss, protagonista della prossima mostra ai Tre Oci, mancata ieri nella sua casa di Parigi all’età di 97 anni.
Nata in Svizzera nel 1924, è stata una delle maggiori rappresentanti della fotografia umanista francese insieme a Robert Doisneau, Willy Ronis, Brassaï.
Avvicinatosi alla fotografia sin da giovane età, nei suoi quasi 80 anni di carriera ha saputo immortalare con particolare empatia bambini e passanti, rendendo poetica la quotidianità intorno a lei.
Le nostre più sincere condoglianze vanno alla sua famiglia (alla sua assistente @lauretcetera e alla curatrice della mostra @virginiechardin)
Il nostro rammarico rimane quello di non averla potuta conoscere di persona, ma ci rimarrà sempre nel cuore la sua energia e la sua felicità all’idea di esporre le sue opere alla Casa dei Tre Oci, in quella che sarà la sua prima personale in Italia.

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