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Lo Stato compri il Casino Ludovisi. 35mila firme per salvare Caravaggio

Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597 Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597
Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597
Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, Casino di Villa Ludovisi, circa 1597

Mancano otto giorni all’asta che metterà in vendita il celebre Casino dell’Aurora, perla romana della ex Villa Boncompagni Ludovisi

Se ne parla da mesi, ma ora i tempi iniziano ad essere stretti. Il 18 gennaio andrà in scena una delle aste più attese di sempre, specie per gli appassionati d’arte. E di patrimonio. “Tra via Vittorio Veneto, porta Pinciana e Villa Borghese, da Villa (parzialmente accatastata ad uso ufficio) e tre locali autorimessa ubicati a Roma (RM) – Via Lombardia 42/46 per una superficie convenzionale di circa 2.800 mq”. La descrizione del Tribunale di Roma non fa neanche sospettare che il lotto in questione sia il celebre Casino dell’Aurora, l’unica sezione non demolita della fastosa e seicentesca Villa Boncompagni Ludovisi. 2.800 metri quadri, al cui interno sono conservate opere d’arte dal valore incomparabile come l’Aurora del Guercino e l’unico murale mai realizzato da Caravaggio.

471 milioni di euro

Il valore stimato è di 471 milioni di euro, ma l’offerta minima accettabile si ferma a 353. A partecipare all’incanto sono già stati invitati i 20mila uomini più facoltosi del pianeta. Il candidato all’acquisto dovrà depositare subito il 10% della sua offerta ed essere pronto a rilanciare a colpi di 1 milione di euro. Ma ora l’opinione pubblica, inorridita all’idea che un tale tesoro finisca in chissà quali mani, si fa viva con enfasi. E sulla piattaforma Change.org fioriscono le petizioni dirette allo Stato perché acquisisca il Casino dell’Aurora, una delle quali ha quasi raggiunto le 35.000 firme.

Diritto di prelazione

Aperte le contrattazioni e stabilita l’offerta migliore, potrebbe entrare in gioco lo Stato Italiano. Che vanta un diritto di prelazione, dal momento che il bene è riconosciuto dal ministero dei Beni Culturali di valenza nazionale. E potrebbe quindi esprimere la volontà di acquistarlo al prezzo dell’offerta più alta. A questo proposito, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha scritto al premier Mario Draghi e al ministro dell’Economia Daniele Franco per capire se e come il governo intende muoversi sulla questione.

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