Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Art-Rite.
Qual è stato il fatturato 2021?
Il fatturato di quest’anno, aggiudicazioni in asta + diritti (1,230 milioni di euro) e a trattativa privata + diritti (0,792 milioni di euro) è pari a 2,022 milioni di euro.
C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?
Per quanto riguarda il fatturato derivante dalle aggiudicazioni delle aste, nel 2021 si è registrato un leggero incremento rispetto al 2020, e più considerevole rispetto al 2019. In merito alle trattative private si è riscontrata, invece, una contrazione, giustificata dal fatto che, generalmente, perlomeno nella nostra esperienza, si tratta di operazioni concentrate in termini di valore, contrariamente a quanto avviene in asta: nel 2021 abbiamo aggiudicato 741 lotti in asta e poche decine a trattativa privata. Ciò implica che lo slittamento ai primissimi mesi dell’esercizio fiscale successivo di una o due operazioni di vendita a trattativa privata (statisticamente nella stagione invernale si realizzano le transazioni più significative) possa far variare, anche di molto, l’aggiudicato rispetto all’anno precedente.
Quali sono stati i top lot?
Risultati del tutto positivi si sono avuti in occasione dell’asta di Arte Moderna e Contemporanea del 21 dicembre 2021 di cui si segnalano “Rosso” di Agostino Bonalumi aggiudicato a € 48.030 (top lot assoluto), “Senza titolo” di Carla Accardi aggiudicato a 38.190 € (diritti inclusi) e “Personnage” di Wifredo Lam aggiudicato a 25.890 € (diritti inclusi). Spicca inoltre “(Senza titolo) Natività” di Keith Haring aggiudicato a 44.340 € (diritti inclusi), nell’asta di Arte Moderna e Contemporanea del 31 marzo 2021.
Risultati soddisfacenti anche dal nostro format 4-U new Arte Contemporanea con “Davanti a te” di Salvatore Garau aggiudicato a 27.120 € (diritti inclusi) e “Windtype” di Lorenzo Marini aggiudicato a 25.890 € (diritti inclusi), entrambi relativi all’asta del 12 ottobre 2021. Altre aggiudicazioni degne di nota sono infine “Veduta del Golfo di Baia” di Abraham Louis Rudolphe Ducros aggiudicato a 11.745 € (diritti inclusi) nella nostra asta inaugurale di Arte Antica e del Secolo XIX del 16 dicembre 2021 e “Dichiarazione degli artisti maivisti” di Andrea Pazienza e Vincenzo Sparagna aggiudicato a 10.515 € (diritti inclusi) nell’asta di Comic Art del 15 aprile 2021.
C’è un dipartimento in particolare che ha visto una buona crescita?
In linea di massima, il settore di Arte Moderna e Contemporanea è quello che per noi continua a manifestare i risultati economici più soddisfacenti come evidenziato dal totale di € 1,10 milioni (diritti inclusi), sostanzialmente in linea con il risultato di € 1,15 milioni (diritti inclusi) registrato nel il 2020.
Come si è divisa Art-Rite, in questi due anni, tra fisico e digitale?
Come tutti, abbiamo sentito l’urgenza di metterci quanto più al passo possibile con le esigenze dettate dall’attuale contesto pandemico. Durante la prima fase di emergenza strumenti quali i virtual tour delle esposizioni, ad esempio, si sono rivelati essenziali nel permettere ai potenziali acquirenti, spesso impossibilitati a visionare le opere dal vivo, di decidere con maggior consapevolezza l’aggiudicazione di un lotto o meno. Ad oggi, la volontà di continuare ad investire e migliorarsi nell’ambito del digitale non si è naturalmente esaurita. Nel concreto si sta mettendo in atto un processo di rinnovamento dei nostri sistemi interni ai fini di un incremento in termini di maggior efficienza delle attività lavorative in generale senza contare ulteriori considerazioni inerenti possibili margini d’azione nel campo delle tecnologie blockchain e del “fenomeno” crypto arte e nft, ora in fase di analisi e studio di fattibilità.
Quali sono le prospettive per il 2022?
Per il 2022 ci aspettiamo un anno all’insegna della novità data la recente inaugurazione dei dipartimenti di Arte Antica e del Secolo XIX e di Numismatica, per cui siamo fiduciosi in una risposta positiva da parte dei nostri attuali e nuovi collezionisti. Servirà dunque capire come poter rispondere al meglio alle nuove esigenze di questi e di settori le cui dinamiche e peculiarità sono ancora nuove per noi. Il tutto continuando a consolidare le attività dei nostri attuali dipartimenti.