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È morto David Sassoli. Un mastino per la cultura al Parlamento europeo

David Sassoli David Sassoli
David Sassoli
David Sassoli

Sassoli, presidente del Parlamento europeo sostenitore della cultura come cemento dell’identità della UE, è scomparso all’età di 65 anni

Ho bisogno di voi, così come del governo italiano, perché negli scorsi giorni sono andato al Consiglio europeo e ho detto loro che noi il bilancio europeo, dove c’è un taglio del 20 per cento alla cultura, non lo voteremo”. Capita a volte che di persone importanti, del loro impegno per cause condivise, ci si accorga soltanto quando questo – e quelle – vengono a mancare. Quasi che si tenda a dare per scontato che ci siano posizioni che ci piacciono, quando invece scontato non è. Questo ci tocca riflettere oggi, mentre ci arriva la notizia della morte del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. E tornano dunque alla luce parole come quelle citate sopra, da lui pronunciate alla conferenza di chiusura di Matera 2019.

Eredità culturale europea

Non è questa nostra la sede per ricordare la brillante carriera di Sassoli, prima giornalistica e poi politica, sui massimi livelli. Né per informarvi – lo faranno altri media – sulle tristi circostanze della sua prematura scomparsa, a 65 anni. Ma questa sede sente invece l’obbligo di tributargli ora un omaggio, per il suo inflessibile impegno a favore della cultura e della creatività. Difese in ogni occasione possibile, sugli scenari più importanti per le politiche continentali, e di riflesso nazionali. “La cultura e l’eredità culturale europea, così varia e ricca, è il cemento che sostiene il nostro comune senso di appartenenza all’Europa”. Sono queste parole a risuonare spesso nelle molte occasioni nelle quali prendeva parola per difendere ciò in cui credeva.

Nodi centrali per la ripresa

Dobbiamo pensare alla cultura non soltanto come uno dei nodi centrali per la ripresa. Ma anche come una componente fondamentale per costruire il mondo che verrà dopo il Covid-19, un mondo in cui i legami interpersonali devono essere riallacciati”, aveva affermato, con grande lucidità di fronte all’emergenza pandemica che ancora pesa su tutti. “Patrimonio culturale, arte figurativa, musica, cinema, spettacolo non sono aspetti secondari ma contribuiscono ad arricchire la nostra cittadinanza europea e darci personalità”.

https://the-president.europarl.europa.eu/it

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