Capolavoro architettonico realizzato da Giuseppe Terragni nel 1936, la Casa del Fascio si trasformerà in Museo Nazionale del Razionalismo
“Dopo decenni di attesa possiamo finalmente costruire un museo”. Trapela orgoglio dalle parole di Claudio Borghi, consigliere comunale di Como e parlamentare della Lega. Che di questo progetto ha fatto uno dei fili conduttori della sua azione politica. Quale progetto? Quello di dare finalmente un’identità adeguata alla Casa del Fascio, capolavoro architettonico realizzato da Giuseppe Terragni nel 1936. Oggi sede della Guardia di Finanza provinciale, il più celebre edificio della città di Como si trasformerà in Museo Nazionale del Razionalismo. L’ufficialità è arrivata con la legge di bilancio approvata a fine anno, che prevede lo stanziamento di un milione di euro per trasformare il palazzo in struttura museale pubblica.
Situata in pieno centro, a due passi dal Duomo, la Casa del Fascio è considerata uno dei paradigmi dell’architettura razionalista italiana. La composizione delle iconiche facciate è basata su regole auree caratterizzata da parti opache, rivestite da lastre di Calcare di Botticino, e parti traslucide di vetrocemento. Le quattro facciate sono segnate dai rapporti tra pieni e vuoti, pur mantenendo una loro coerenza per i materiali utilizzati e per i ritmi strutturali. Fino al 1945 è stata la sede del Partito Nazionale Fascista, mentre dal 1957 vi si è insediato il Comando della VI Legione della Guardia di Finanza. “Anche il palazzo ex Uli, il vicino immobile che oggi ospita l’Ats, può essere coinvolto”, ha aggiunto Borghi. “Potrebbe diventare una sede espositiva, con servizi turistici o dedicati all’architettura. Ci sono già progetti pronti e redatti”.
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