In mostra oltre 200 ritratti di Gastel, da Barack Obama a Marco Pannella, Germano Celant, Mimmo Jodice, Roberto Bolle, Franca Sozzani, Monica Bellucci
“Io non sono uno specchio, io sono un filtro. Il ritratto che Io farò di te sei tu, filtrato da quello che sono io (le mie paure, le mie gioie, le mie solitudini, le mie poesie)”. Questo statement accoglie i visitatori della mostra The people I like, che alla Triennale di Milano presenta oltre 200 ritratti di Giovanni Gastel. ”Uscirai sotto forma di Interpretazione dì te. Io do la mia lettura che non è la lettura assoluta. Io filtro attraverso tutto quello che ho letto, visto, studiato e ti restituisco…“. La testimonianza dell’immensa varietà d’incontri che ha caratterizzato la lunga carriera del fotografo, scomparso prematuramente a marzo scorso per il covid. Da Barack Obama a Marco Pannella, Germano Celant, Mimmo Jodice, Roberto Bolle, Franca Sozzani, Monica Bellucci.
“Ritratti che all’inizio della sua carriera Giovanni non amava particolarmente. In questi ultimi anni, invece, sono diventati una parte importante del suo orizzonte fotografico”. Questo il ricordo di Uberto Frigerio, curatore della mostra appena inaugurata, che sarà visibile fino al prossimo 13 marzo. “Centinaia di persone, uomini e donne di diversa estrazione sociale, professione e notorietà. Ogni ritratto rappresenta l’incontro e la sintesi di due immaginari”. Il carattere unico dei ritratti di Gastel? “A Giovanni la fotografia intesa come riproduzione fedele del reale non interessa”, risponde Frigerio. “Non interessa nella fotografia in generale e tanto meno nel ritratto. Ed e per questo che Giovanni, in qualche modo, trasforma il soggetto fotografato nell’icona di se stesso, ovvero nella visione nitida e personale del suo sguardo e del suo mondo”. Noi abbiamo visto la mostra alla preview, ecco una galleria di immagini…